reddito da lavoro corrente e atteso, rispettivamente YL e YLe, e la ricchezza netta A: C, = ai YL + a2 YLe + d A ..." (12) (VII) Come si può vedere l'equazione VII è priva di costante, con la conseguente implicazione che il rapporto consumo/reddito è costante e quindi indipendente dal livello del reddito nazionale. La teoria del ciclo vitale presenta quindi molte analogie con quella del reddito permanente, poiché anch'essa si rifà, per molti aspetti alla teoria del risparmio di Fisher; inoltre, come anche Modigliani-Tarantelli ritengono, è riconducibile entro lo schema di Friedman variando l'assunzione presente nella teoria del reddito permanente, di una durata infinita dell'orizzonte temporale degli individui (13). 4. La teoria Kaldoriana. L'approccio teorico Keynesiano alla funzione del consumo è stato successivamente ripreso da economisti come Kaldor (14) che ne hanno sviluppato gli aspetti riferentesi al problema della distribuzione del reddito. La « parabola » di Kaldor assume una società divisa in due caste costituite da lavoratori che consumano tutto quello che hanno e da ricchi capitalisti che hanno un risparmio netto. Il consumo in aggregato non dipende così semplicemente dal livello del reddito ma dal rapporto tra redditi dei capitalisti e dei lavoratori cioè dalla distribuzione funzionale del reddito. Nell'analisi empirica la ipotesi kaldoriana, che ha goduto di un ampio favore in Italia, viene espressa facendo dipendere il consumo dal salario (W) e dai profìtti (n) ed interpretando i coefficienti delle due variabili come le propensioni marginali al consumo delle due classi sociali. Ct = a + b W, + c «,. Per la validità della ipotesi Kaldoriana è quindi necessario che le due propensioni marginali al consumo siano segnatamente dif- (12) F. Modigliani e T. Tarantella Mercato del lavoro. Distribuzione del reddito e consumi privati. Il Mulino, pag. 322. (13) Ibidem, pag. 255. (14) N. Kaldor, Essays in Value and Distribution, Londra 1960. guJ