glioramenti tecnici; sicché persistendo l'attuale stato di difficoltà, si rischia di provocare un fenomeno di generale obsolescenza degli impianti, con tutte le conseguenze negative che ciò potrebbe comportare all'intera economia del paese. Un'analisi su scala territoriale dei risultati settoriali emersi dalle elaborazioni effettuate, consente di individuare alcune cause specifiche del diverso status economico presentato dalle aziende di medie dimensioni nelle tre circoscrizioni. Esaminando settorialmente la situazione del Triangolo industriale, si può rilevare che le ragioni del malessere avvertito nelle regioni, oltre alle già citate motivazioni di carattere generale quali la stretta creditizia, con conseguente stasi negli investimenti e la più accesa conflittualità del lavoro, possono essere attribuite, più specificamente, alla crisi che da anni affligge l'edilizia ed in particolar modo quella dell'Italia settentrionale. La paralisi pressoché totale dell'industria edile del Triangolo ha provocato una serie di effetti negativi indotti sui settori ad essa collegati ed il cui effetto più vistoso si individua nella accentuata recessione verificatasi nel materiale da costruzione che ha finito per coinvolgere, sia pure in misura diversa, tutti quei comparti ad esso legati da rapporti di interdipendenza, quali, la lavorazione del legno, lo elettrico ed il meccanico. In questo contesto non si colloca il metallurgico che ha potuto giovarsi, per tutto il 1973, dell'ancora accelerato ritmo di espansione dell'industria automobilistica. Proseguendo nell'analisi si osserva: da un lato l'irreversibile declino dell'industria tessile tradizionale, poco duttile, obsoleta negli impianti e con bassi livelli di profitto, oppressa dalla forte concorrenza estera e superata all'interno da quel particolare tipo d'industria tessile che è quella toscana; dall'altro, le difficoltà incontrate dalle industrie di medie dimensioni nel settore chimico e cartario. Nel primo, a causa del contrasto che separa la Montedison e la SIR e che per la posizione dominante dei due colossi, si riflette negativamente sulle imprese minori e, nel secondo, a causa dell'eccedenza di capacità produttiva determinatasi sul finire degli anni sessanta e le cui conseguenze non sono state ancora smaltite dal comparto. Talché i settori che presentano una migliore situazione nell'area finiscono per essere soltanto quelli che producono beni di consumo. 138