CONTRIBUTI DI RICERCA Le esportazioni, componente decisamente dinamica della domanda nel contesto della congiuntura, sono cresciute in valore del 16% rispetto al 2009 (in accelerazione anche nell‟ultimo trimestre del 2010 con un +17% circa rispetto allo stesso trimestre del 2009). La domanda estera riveste nell‟attuale congiuntura un ruolo determinante. La domanda interna infatti appare estremamente debole, compressa fra le difficoltà delle finanze pubbliche, appesantite da un elevato debito ed un deficit corrente cresciuto in misura considerevole per effetto della crisi. Ancora una volta la ripresa dell‟economia italiana deve basarsi sulla capacità competitiva delle regioni esportatrici di agganciare la ripresa del commercio internazionale in corso. Le esportazioni del Piemonte valgono circa il 25% del proprio valore aggiunto e oltre il 10% del totale nazionale collocandosi fra le regioni che stanno dando un contributo di rilievo alla difficile uscita dalla crisi. Alcuni dei comparti nei quali si erano manifestate le contrazioni più vistose, quelli che destinano gran parte della loro produzione ai mercati intermedi e ai beni di investimento e che sono stati i più penalizzati dalla crisi in corso nei principali mercati di sbocco, hanno fatto rilevare aumenti cospicui: è il caso dei prodotti in metallo cresciuti nei primi nove mesi del 2010 del 23% circa ma un buon andamento anche se inferiore alla media regionale si riscontra per i prodotti del comparto elettronico (+15%) soprattutto per le apparecchiature per telecomunicazioni e i prodotti elettronici di consumo, così come la crescita del valore esportato per le macchine ed apparecchi meccanici (+15,3%). La variazione positiva più consistente si rileva per i prodotti del comparto chimico farmaceutico (+27,2%) dove le variazioni più consistenti hanno riguardato i prodotti della chimica di base (+35,7%) seguiti dalle vernici (+30,1%) e dai medicinali (+31%). Consistente crescita anche per il comparto auto, che rappresenta il 21% dell‟export regionale, attestatosi al +15,1%, grazie ad una crescita del 27,4% della componentistica (che rappresenta quasi il 13% dell‟export regionale) e del +25,7% per le carrozzerie, ma soltanto del +9,1% per gli autoveicoli. Risulta invece in ripresa anche il valore delle esportazioni nel settore aeronautico, a cui si associa la fortissima espansione delle vendite all‟estero del materiale ferroviario. Il settore alimentare presenta tassi di crescita positivi, anche se più contenuti della media (+9,4%), scontando la minor ciclicità (era il settore che meno aveva risentito della congiuntura sfavorevole). Un buon andamento si riscontra per i prodotti lattiero-caseari, mentre il comparto “granaglie, amidi e prodotti amidacei” nel quale sono comprese le produzioni risicole si distingue per una situazione di sostanziale stabilità. In controtendenza, i prodotti da forno determinano una caduta del 5,7%. Le bevande conseguono una apprezzabile crescita del valore esportato (+11,4%). Dopo una contrazione del 21,1% nel 2009, il tessile-abbigliamento nei primi nove mesi del 2010 cresce del 13,8%, grazie all‟espansione dei prodotti della tessitura e di maglieria, mentre l‟abbigliamento appare in crescita del 7,3% rispetto ai livelli del 2009. Invertono la tendenza negativa che li caratterizzava l‟anno precedente anche i settori cartario (+8,8%) e del legno (+14,1) e il comparto della gomma e della plastica (+12,8%). Nella media del 2010 in Piemonte la ripresa dei ricavi delle esportazioni è stata nel complesso più intensa sui mercati extraeuropei (+23,4%), sebbene si sia registrata una 11