Pronti A. Working Paper IRCrES, N° 05/2016 tramite una teoria condivisa e una metodologia sia di applicazione che di analisi. Tali pratiche e tecniche sono identificabili invece come un sottoinsieme di metodi applicati in agroecologia, con cui ne condividono obiettivi e approcci all’attività agricola in un’ottica di conservazione ambientale (Wojtkowski, 2008). L’agroecologia, in questo contesto, si propone come base scientifica per lo studio, l’applicazione e la valutazione di metodi e pratiche di agricoltura sostenibile che, tramite l’integrazione di teorie e metodi scientifici derivanti da differenti materie di studio, ha creato il “corpus” della teoria e delle pratiche agroecologiche. Alcuni autori definisco l’agroecologia come una sottocategoria dell’agricoltura e delle scienze agronomiche, altri vedono l’agroecologia come una disciplina parallela ad esse, altri ancora la descrivono come una vera e propria scienza. Nonostante vi sia disaccordo al riguardo, l’agroecologia ha sviluppato nel corso dell’ultimo secolo notevoli miglioramenti e allargamenti nei campi di studio affrontati, creando un vero e proprio schema concettuale e di analisi tramite principi, teorie e metodologie applicate con molti risultati positivi rispetto alle sue applicazioni pratiche (Wojtkowski, 2008; De Schutter, 2010). 2. EVOLUZIONE DEL CONCETTO DI AGROECOLOGIA: SCIENZA, PRATICA E MOVIMENTO Nonostante vi siano stati notevoli approfondimenti nella disciplina e una crescita degli studi negli ultimi decenni, in 7 letteratura è ancora presente molta discordanza sulla sua definizione come disciplina scientifica a sé stante (Dalgaard et al., 2003; Wezel e Soldat, 2009). Le prime definizioni di agroecologia sono apparse negli anni ’30, riferendosi esclusivamente a studi di ecologia applicata alla produzione agricola di specifiche colture. I movimenti ambientalisti e le preoccupazioni rispetto agli impatti dell’agricoltura industriale, negli anni ’60 e ’70, posero le basi per l’evoluzione della disciplina che, dagli anni ’80 a oggi, ha abbracciato vari campi di studio ampliando sempre di più il suo settore di analisi come le scienze naturali, agronomiche sociali ed economiche (Dalgaard et al., 2003, Wezel e Soldat, 2009; Wezel et al., 2009). Negli anni ’80 l’agroecologia iniziò a emergere, e ad essere intesa, come un quadro concettuale e una disciplina a sé stante per lo studio degli agroecosistemi; concetto stesso introdotto negli anni ’70 per descrivere gli ecosistemi antropizzati (Wezel e Soldat, 2009; Wezel et al., 2009). Nello stesso periodo, soprattutto in Sud America, iniziarono anche le prime forme applicate di pratiche agroecologiche come metodi di agricoltura sostenibile per lo sviluppo rurale di molte comunità. Da allora il termine agroecologia iniziò a essere definito anche come un insieme di linee guida pratiche per la gestione sostenibile degli agroecosistemi e delle risorse naturali (Wezel et al., 2009). Vari studi inserirono le prime analisi di sistemi sociali, culturali ed economici utilizzando il termine “agroecologia” per ampliare l’analisi all’intera scala del sistema alimentare dalla produzione al consumo, integrando all’intero sistema alimentare anche