XIII. AGIRE IMPRENDITORIALE 411
meno facilmente comprensibile, data la loro sistematica presenza nella capitale.
13.6   Struttura del potere politico e ritrasmissione della domanda individuale
    Abbiamo detto che un dato meritevole di particolare attenzione è il cosiddetto passaggio delle pratiche individuali ad altri colleghi. Un’analisi di questo fenomeno contribuisce infatti a meglio conoscere alcuni aspetti relativi alla struttura ed al funzionamento del potere politico locale. Prendiamo il caso della Democrazia Cristiana. Su 28 intervistati, 26 dichiarano di ricevere regolarmente dall’elettorato domande di lavoro e di interessarsi al loro esito positivo. Di questi, undici ricorrono insieme agli altri canali, anche a quello di passare la pratica a colleghi di partito; in particolare sette si rivolgono generalmente a colleghi della stessa provincia, e quattro ricorrono quasi sempre a colleghi esterni alla provincia. Se scomponiamo il gruppo dei primi sette, troviamo: due consiglieri regionali, un sindaco, tre deputati ed un senatore. Cinque di questi sono « basisti » e due « fanfaniani ». Se ora esaminiamo a chi essi si rivolgono per passare la pratica, troviamo puntualmente che i cinque basisti si rivolgono di norma al sottosegretario loro capo-corrente locale, e i due fanfaniani all’altro sottosegretario antagonista del primo. Se poi vediamo chi sono i quattro intervistati che usano trasmettere la domanda a colleghi esterni alla provincia, troviamo i due già citati sottosegretari, oltre al presidente della Giunta provinciale ed un senatore; di questi ultimi due è conosciuta l’aspirazione a presentarsi come notabili non inseriti nei giochi di corrente.
    La prima conclusione che si può trarre da questi dati è che i conti tornano, ossia che la trasmissione di domanda individuale all’interno del partito rispecchia le divisioni e l’ordinamento gerarchico per correnti (questo giudizio naturalmente riguarda i modelli di azione prevalenti: in realtà non esiste una divisione interna talmente rigida da impedire in un 10-20% di casi il passaggio trasversale di domanda da una corrente ad un’altra).
    Una seconda considerazione porta tuttavia a non sopravvalutare il fenomeno del passaggio di domanda. Non bisogna trascurare infatti che sui 24 politici democristiani che potrebbero passare domanda (si escludono cioè i due sottosegretari, oltre ai due che non praticano questo tipo di contatto con l’elettorato), soltanto per sette capita di rivolgersi ai rispettivi capi-corrente locale, e nemmeno — essi preci-
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