XIV. Conclusioni: organizzazione della marginalità e prospettive di sviluppo
     Questa ricerca sull’industrializzazione di un’area meridionale ha preso le mosse da un rifiuto dell’idea tradizionale del sottosviluppo come non-ancora sviluppo. Essa si richiama invece all ipotesi del sottosviluppo come processo dinamico funzionalmente connesso allo sviluppo. Il modello della dialettica centralita-marginalita e la specificazione di questo assunto. Tale modello sottolinea come tratti essenziali della condizione marginale: l’integrazione subordinata dell’economia ai processi dello sviluppo centrale; la riproduzione della marginalità lungo una scala; l’aiHusso al centro di risorse materiali ed umane, con il conseguente impoverimento delle potenzialità di sviluppo ai margini; la difficoltà progressiva al sorgere di un apparato industriale organico e competitivo lungo la scala di marginalità; la crescente contraddizione tra bisogni (locali) indotti dal centro e possibilità di reddito per soddisfarli.
     La dialettica centralità-marginalità implica la concezione che i processi di sottosviluppo si determinino in riferimento ad un sistema socioeconomico, la cui struttura è analizzabile in termini dell’articolazione e dei reciproci condizionamenti di vari livelli strutturali: in particolare, come fondamentali, quello economico e quello politico. Centrare l’analisi a livello politico conduce a trascurare i condizionamenti che la logica economica, come tale, pone alle scelte dell’agire politico, mentre ridurre meccanicamente ogni determinazione al livello economico significa chiudersi alla comprensione del significato della politica come mediatrice e organizzatrice di forze sociali.