XIII. AGIRE IMPRENDITORIALE 397
    Balza evidente la netta differenza tra queste indicazioni e quelle fornite alla domanda sui campi di competenza. Ma proprio questa differenza, ci sembra, è una spia utile per meglio comprendere alcune particolarità del ruolo svolto dalla classe politica salernitana. Quando furono richiesti di indicare i campi delle loro competenze i politici indicarono quei settori di attività « ordinaria » in cui, come eletti a pubblici uffici o come responsabili interni di partito, si erano occupati nel corso della loro carriera politica. Quando invece furono richiesti di indicare i problemi specifici (issues) di grande rilevanza locale che si sono trovati ad affrontare negli ultimi cinque anni, essi hanno fatto riferimento a situazioni eccezionali che richiesero attenzione e mobilitazione da parte dell’intera classe politica. Nel primo caso abbiamo così un insieme numeroso di indicazioni piuttosto eterogenee e disperse, nel secondo caso invece ci troviamo di fronte ad indicazioni concentrate su problemi di prevalente carattere economico, industriale e occupazionale. Questa differenza non è casuale, ma ci sembra che esprima bene lo scarto esistente tra il ruolo svolto dalla classe politica in condizioni di normalità ed in condizioni di emergenza. In condizioni di normalità lo sviluppo economico, gli insediamenti industriali e l’occupazione sono un problema fra i tanti, e probabilmente tendono ad essere posposti a questioni elettoralmente più remunerative perché risolvibili con minori difficoltà (in primo luogo le opere pubbliche). Ma appena si profila la chiusura di una fabbrica o all’opposto la prospettiva di un nuovo insediamento da contendere alla provincia confinante, allora si entra subito in uno stato di emergenza che sconvolge l’ordinaria gerarchia dei temi trattati, e fa ricordare che il primo e fondamentale problema della zona resta ancor sempre la precarietà e l’ipotrofia dell’apparato industriale. La chiusura o l’insediamento della fabbrica diventano allora, per immediato effetto imitativo, il massimo problema di cui per alcuni mesi tutti i politici si sentono in dovere di occuparsi. Queste osservazioni collimano perfettamente con le considerazioni espresse nel I capitolo sul tipo di azione che caratterizza la classe politica in una zona marginale (si era detto che la maggiore differenza tra i politici del « centro » e del « margine » economico sta nel fatto che mentre i primi devono soprattutto affrontare i problemi derivanti da una industrializzazione avanzata, i secondi si trovano invece a lottare per salvare e sviluppare le industrie).
    Le osservazioni sopra svolte non devono tuttavia portare a conclusioni affrettate sull’intera classe politica genericamente intesa. In primo luogo, se portiamo l’analisi a livello degli schieramenti poli-