Questo secondo aspetto del problema ci sembra che debba impegnare la nostra azione in un’area dove l’azione pubblica è carente, anche se non del tutto assente. Ci riferiamo soprattutto ai Corsi di Richiamo e Aggiornamento culturale di Istruzione secondaria (CRACIS) istituiti a titolo sperimentale ed affidati esclusivamente all’Unione cattolica Insegnanti d’istruzione media (UCIIM) nell’anno 1959-60. Funzionano attualmente in tutta l’Italia soltanto 570 corsi di istruzione secondaria per adulti. Poco meno della metà di questi corsi resta affidata all’UCIIM, che a suo tempo ne aveva proposto l’istituzione. L’istituzione di questi corsi doveva essere considerata, dice il prof. Padellaro, « come il problema e il programma del prossimo futuro ». Dobbiamo purtroppo dire che questo futuro è per ora mancato. Malgrado l’istituzione fosse consigliata dai risultati di una larghissima inchiesta sulla popolazione tra i 14 e i 40 anni di età in una ventina di centri sparsi in tutta l’Italia e i risultati di questa inchiesta parlassero chiaro, perché più dell’80% degli intervistati si dichiararono « desiderosi di continuare i loro studi, a condizione che questi fossero di grado realmente secondario », malgrado tutto questo, lo sviluppo dei corsi è tuttora insignificante rispetto ai bisogni (13). Le iniziative che il programma considera possono così raggrupparsi: — iniziative di educazione degli adulti autonome; — produzione di mezzi visivi ; — studio e sperimentazione di un programma di scuola media per adulti ; — iniziative a sostegno dell’azione pubblica con particolare riferimento ai problemi dell’istruzione professionale. Iniziative di educazione degli adulti autonome Riteniamo di dover svolgere un’attività culturale autonoma volta soprattutto a stimolare la formazione di gruppi e di progetti locali. E’ vero che queste finalità sono largamente contemplate dai corsi di educazione degli adulti del Ministero della Pubblica Istruzione, la cui efficacia, appunto, può essere misurata « soprattutto attraverso il sorgere di iniziative di vita associata e di interventi pratici nei problemi della comunità » (v. Circolare ministeriale del 27 giugno 1955). Tuttavia ci pare opportuno svincolare la formazione e la crescita di questi gruppi e di queste iniziative da programmi che devono essere, come è giusto, preventivamente approvati dal Ministero e debitamente controllati nel corso del loro svolgimento. 117