F. Boffa, S. Bolatto, G. Zanetti, Working Paper Ceris-Cnr, N° 1/2009 3.1 Dinamica dell’indice cumulato di Lafay La forma assunta dal grafico rappresentante l’indice cumulato di Lafay consente una visualizzazione immediata e illuminante delle caratteristiche fondamentali del modello di specializzazione produttiva presente in un sistema economico. Il profilo che ne scaturisce consente di sintetizzare, graficamente, i pregi e i difetti strutturali del sistema industriale affermatosi nel tempo nei vari Paesi oggetto di studio. Diviene quindi agevole proporre un confronto a livello internazionale, mediante una comparazione fra i grafici (e quindi fra le situazioni) relativi a differenti sistemi economici. Altrettanto interessante è la possibilità di effettuare degli studi in una prospettiva intertemporale, calcolando indici cumulati di Lafay per uno stesso Paese ma riferiti a momenti diversi; in tal caso, il confronto fra i diversi andamenti risultanti1 rende disponibile una rappresentazione, sia pure nel discontinuo, dell’evoluzione strutturale osservata all’interno del sistema economico nell’arco di tempo assunto per effettuare lo studio. A dimostrazione di quanto affermato, è interessante focalizzare l’attenzione sugli andamenti dei grafici risultanti, quando si ipotizzi di disporre, lungo l’asse delle ascisse, i settori di attività economica per grado crescente di intensità tecnologica delle loro produzioni. Si considerino, in particolare, i due casi limite illustrati dalla Figura 1. Come si evince da tale figura, l’area sottesa al grafico risultante può essere più o meno ampia e assumere configurazioni diverse: - può essere distribuita nel quadrante positivo ed assumere un profilo tendenzialmente simile ad una funzione concava (con concavità quindi rivolta verso il basso, come nel primo riquadro della Figura 1). In tal caso, l’area sottesa dall’indice sarà positiva; 1 Se cambia il periodo di tempo cui si riferiscono gli indici di specializzazione, appare opportuno adottare, lungo l’asse delle ascisse, ordinamenti settoriali diversi, in modo da mantenere una coerenza temporale. A titolo di esempio, si supponga che i settori produttivi vengano disposti in base all’intensità tecnologica: in tal caso, il grafico dell’indice cumulato di Lafay per l’anno x dovrà essere costruito utilizzando un ordinamento settoriale atto a riflettere i valori, a livello settoriale, dell’intensità tecnologica nell’anno x, mentre il grafico dell’indice cumulato di Lafay per l’anno y dovrà essere costruito utilizzando un ordinamento che rifletta invece i valori degli indici di intensità tecnologica calcolati nell’anno y. Dal momento che l’intensità tecnologica di un settore non è costante, è chiaro che i due ordinamenti settoriali possono differire fra loro. - - - - può essere distribuita nel quadrante negativo ed assumere un profilo tendenzialmente simile ad una funzione convessa (concavità rivolta verso l’alto, come nel secondo riquadro della Figura 1); in tal caso, l’area sottesa dall’indice sarà negativa; può passare dal quadrante positivo a quello negativo ed essere compresa in un profilo di tipo logistico (si veda, a tal proposito, la Figura 6/a); in tal caso, l’area potrebbe essere alternativamente positiva o negativa; può passare dal quadrante negativo a quello positivo (come nella Figura 6/b) ed essere compresa in un profilo di tipo logistico; anche in tal caso, l’area potrebbe essere alternativamente positiva o negativa; può essere inclusa in un andamento oscillante. L’elenco può, in realtà, essere arricchito di ulteriori varianti; in ogni caso, ognuna di esse sarà comunque espressiva di una particolare situazione e l’area sottesa dal profilo delineato potrà costituire un indicatore specifico di tale situazione. Si supponga, per esempio, di voler studiare il grado di contenuto tecnologico di un’economia: come descritto in precedenza, lungo l’asse delle ascisse i comparti industriali saranno allora ordinati per grado crescente di avanzamento tecnologico. Nell’operare in questo senso, ove si ottenga una configurazione simile alla prima tra quelle appena descritte, si potrebbe concludere che, nel passare da un settore a quello successivo, si verificherebbe una crescita di specializzazione nell’ambito delle produzioni meno avanzate tecnologicamente, per entrare poi in una situazione, sempre più accentuata, di de-specializzazione nelle produzioni a maggiore intensità tecnologica: nella seconda parte dell’ordinamento, infatti, il passaggio da un settore a quello successivo implica una riduzione dell’indice cumulato di Lafay. Mutatis mutandis, le altre configurazioni suggeriscono considerazioni analoghe. Si consideri il caso in cui l’area sottesa al grafico si collochi interamente nel quadrante negativo, in virtù di un andamento della curva simile a quello di una funzione convessa. Si constaterebbe, in questo caso, una situazione diametralmente opposta rispetto a quella poc’anzi descritta: il Paese risulterebbe despecializzato nelle produzioni con minore intensità tecnologica e specializzato (con una grado di specializzazione per di più crescente) nei comparti produttivi tecnologicamente più avanzati. Particolare interesse riveste il caso in cui il 11