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L’EVOLUZIONE DELL’ECONOMIA PIEMONTESE: TENDENZE DEL DECENNIO TRASCORSO

alla diminuzione degli oneri per interessi più che delle altre voci di spesa, diminuiti per la maggior
stabilità nelle aspettative, e il ripristino delle condizioni di maggior fiducia ha svolto un ruolo positivo sulla domanda. La situazione, inoltre, è stata favorita da una domanda internazionale globalmente in espansione, sebbene con alcuni momenti di turbolenza legati alle situazioni di crisi in Asia
e Messico verso la fine degli anni novanta.
Così la crescita appare ancora sostenuta dalla domanda estera: nella media del periodo le
esportazioni nette (che rappresentano l’insieme delle esportazioni verso l’estero e le altre regioni) si
collocano mediamente in Piemonte sull’8% del PIL, una quota sensibilmente superiore ai periodi
precedenti, anche se occorre sottolineare come la domanda estera della regione tenda a stabilizzarsi mentre cresce per l’Italia.
La domanda di consumi resta ancora relativamente debole nella componente pubblica, denotando
una scarsa dinamicità per effetto del processo di risanamento e convergenza, ma riprendono in
misura considerevole i consumi delle famiglie, mentre anche la domanda di investimenti segna un
netto recupero.

Fig. 2 – Investimenti fissi lordi: confronto Italia-Piemonte
(milioni di euro per occupato, prezzi costanti)

Nel confronto con le altre regioni, invece, la quota del PIL regionale diminuisce, ma, data la più
debole dinamica della popolazione in Piemonte, la crescita del PIL per abitante continua a
espandersi in misura apprezzabile, sebbene manifesti una tendenza al rallentamento negli anni
più recenti.
Nel contesto delle regioni europee il Piemonte mantiene le sue posizioni ma negli ultimi tempi, la
stagnazione lascia intravedere una leggera riduzione del divario positivo rispetto alla media in termini di PIL a parità di potere d’acquisto.
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