CAPITOLO 2 2.5 IL CREDITO Il prolungato affanno dell’economia mondiale, la crisi di fiducia degli investitori per l’instabilità politica, l’andamento negativo dei mercati azionari e i conclamati scandali societari, hanno contribuito a determinare un anno difficile per il sistema bancario a livello internazionale. Nell’ambito nazionale e piemontese le banche hanno risentito relativamente meno di questa situazione per il loro maggior orientamento ai mercati retail, che ha in parte attutito gli effetti più immediatamente negativi insiti nel quadro generale delineato, anche se non mancano elementi di preoccupazione per un deterioramento delle condizioni di rischio e di redditività del sistema. Di seguito si traccia, come di consueto, un quadro dell’evoluzione del settore in Piemonte, in un anno caratterizzato da ulteriori trasformazioni del suo assetto a livello regionale, nel quale le operazioni di consolidamento tramite processi di concentrazione hanno privato la regione di storici riferimenti aziendali. A ben vedere, tuttavia, gli effetti della riorganizzazione che ne è derivata, anche se a prezzo della perdita di sedi direzionali centrali, rappresenta un’opportunità per un rafforzamento del settore nella regione, con un più solido inserimento delle attività piemontesi in reti nazionali ed estere di maggior rilievo, che rendono l’economia locale meglio servita e con la concentrazione in regione di attività direzionali in specifici ambiti funzionali. Il sistema bancario piemontese Al 31 dicembre 2002 operavano in Piemonte 84 istituti di credito, di cui 30 con sede legale in regione. La differenza di due unità rispetto all’anno precedente nasconde una realtà ben più rilevante per il sistema bancario piemontese: dopo 175 anni di attività, il Piemonte perde, infatti, un importante protagonista della sua storia economica e industriale, con il conferimento delle attività e delle passività della Banca Cassa di Risparmio di Torino all’ex Credito Italiano, rinominato UniCredit Banca, posseduta al 100% dalla capogruppo UniCredito Italiano. Alla citata operazione hanno inoltre partecipato anche le altre ex banche federate del gruppo, ossia Cariverona, Rolo Banca, Cassamarca, Caritro e CR Trieste. L’evoluzione del gruppo non si è tuttavia ancora conclusa: il 17 dicembre 2001 UniCredito, infatti, ha avviato un progetto di riorganizzazione, denominato S3 (tre segmenti), che ha portato il gruppo stesso ad operare sul mercato, dal 1° gennaio 2003, attraverso tre nuove banche nazionali specializzate per segmento di clientela, una delle quali, UniCredit Private Banking, con sede legale a Torino. Il 10 giugno 2002 un’altra banca avente sede legale in Piemonte è stata incorporata in un altro gruppo lombardo: in tale data, infatti, ha avuto luogo la fusione per incorporazione della Banca Brignone nella sua capogruppo, la Banca Popolare di Bergamo - Credito Varesino. Stessa sorte è toccata alla BCC di Cusio e Valle Strona nei confronti della BCC di Vische e del Canavese. Nel corso del 2002 un importante gruppo privato piemontese, Banca Sella, ha dato vita a una banca specializzata nella gestione diretta di patrimoni mobiliari: la Sella Investimenti Banca è stata costituita il 5 ottobre 2001 e ha ottenuto l’autorizzazione all’attività bancaria nell’aprile 2002. Nella tabella 1 sono elencati gli istituti di credito aventi sede legale in Piemonte suddivisi per provincia. Come si può notare, la provincia di Torino è quella che ha fatto registrare la maggior crescita nel numero di sportelli: oltre a Finconsumo, che è passata da un solo sportello nel primo anno di attività come banca, a 25 sportelli, Sanpaolo IMI, grazie alle aggregazioni di cui si parlerà in maniera più approfondita nel seguito del presente rapporto, ha fatto registrare una crescita di oltre il 50%. Al 31 dicembre 2002 operavano in Piemonte 84 istituti di credito, di cui 30 con sede legale in regione 111