Ceris-Cnr, W.P. N° 3 /2003 • Tecnologia: saper operare con svariate tecnologie e saper scegliere lo strumento appropriato al compito. particolarmente dedicato ai bambini ed all’uso della biblioteca. Attivando l’interrogazione con i termini “information e “information skills” competencies” su tutte le pubblicazioni, sulla document library e sulle news di CORDIS si ottiene comunque un risultato nullo. Lo stesso avviene se si interroga con il termine information literacy il sito del 5° Programma Quadro [Basili, 2001a]. È evidente il ritardo decennale dell’Unione Europea in tema di Information Literacy rispetto agli Stati Uniti, dove si riscontra una forte volontà politica in questa direzione [Basili, 2003]. Dal versante bibliotecario, l’Institute for Information Literacy della ACRL opera a livello nazionale in stretta sintonia con altri organismi nazionali nel settore della formazione. La stessa ACRL, inoltre, ha emanato gli “Information Literacy Competency Standards for Higher Education “ un insieme di standard per la definizione delle competenze IL in ambito universitario e di indicatori per la loro valutazione. Gli standard ACRL sono diffusamente adottati nelle iniziative di IL nel mondo. Al di fuori dell’ambito bibliotecario, il National Forum on Information Literacy promuove la IL nell’economia e nella società in generale. Da queste raccomandazioni lo SCANS report muove concrete proposte di intervento su più fronti, dalla formazione scolastica al mondo del lavoro4. Nel 1997 nasce l’Institute for Information Literacy5, entro la sezione ACRL (Association of College & Research Libraries) dell’ALA (American Library Association), di matrice bibliotecaria, con lo scopo di formare i bibliotecari all’insegnamento ed alla realizzazione di programmi di IL, nonché di operare assieme alla comunità educativa per lo sviluppo di un curriculum in IL. L’assenza di una politica europea in tema di cultura dell’informazione L’Europa sembra distratta rispetto a questi fatti e sembra recepire solo parzialmente questi stimoli. Una interrogazione di CORDIS (settembre 2000) per il termine “ information literacy” recupera due documenti: l’uno che annuncia nel 1991 il lancio del programma IMPACT2 (Information Market Policy Actions) e l’altro del 1996 che costituisce il rapporto finale dello stesso programma. Analizzando IMPACT2 si trova che su 121 progetti finanziati da tale programma nessuno tratta di information literacy, nemmeno come obiettivo secondario. Il programma INFO2000 (1996-1999) viene descritto in Cordis come Multiannual Community programme to stimulate the development of a European multimedia content industry and to encourage the use of multimedia content in the emerging information society . Se si ricerca il termine su tutti i programmi comunitari, si trova un solo progetto, DEDICATE, incentrato sulla information literacy. Il progetto inglese NETSKILL è specializzato all’uso di risorse informative di rete, mentre il progetto europeo CHILIAS: Children in Libraries: improving multimedia virtual library access and information skills è 4 5 Il progetto EnIL La fase preparatoria del progetto EnIL (European network on Information Literacy) comincia nel 2001, per iniziativa dell’Istituto di Studi sulla Ricerca e la Documentazione Scientifica del CNR6 [Basili, 2001]. EnIL intende aprire un discorso europeo in tema di Information Literacy per sopperire alla mancanza di sensibilizzazione e alla frammentazione delle iniziative avviate in Europa. 6 http://wdr.doleta.gov/SCANS/ Inizialmente l’istituto fu chiamato National Information Literacy Institute. 9 A seguito del processo di riordino del Consiglio Nazionale delle Ricerche, l’Istituto di Studi sulla Ricerca e la Documentazione Scientifica è confluito in un altro istituto. Successivamente, il coordinatore del progetto EnIL è passato alla sezione di Roma dell’istituto Ceris del CNR e con lei il progetto EnIL.