LE PRINCIPALI FILIERE Piemonte ha inoltre importato nel 1997 carni fresche e congelate (non solo bovine) per un valore di 239 miliardi di lire (saldo negativo di 211 miliardi). La componente della filiera inerente alla macellazione e alla lavorazione delle carni ha vissuto, negli ultimi anni, una drastica ristrutturazione per effetto dell'applicazione delle norme igieniche comunitarie. 11 numero di punti di macellazione in Piemonte si è così ridotto fortemente, passando dal migliaio e oltre dell'inizio del decennio agli attuali 380 impianti, di cui 317 a limitata capacità produttiva. È diffusa l'opinione che tale struttura sia ancora pletorica, soprattutto per quanto concerne il basso livello di utilizzo di molti piccoli macelli locali. Nella filiera si contano inoltre circa 200 imprese di trasformazione propriamente detta. Non si segnalano grandi gruppi industriali della carne, che invece sono presenti in altre regioni (si pensi ad esempio al gruppo Cremonini). Infine in Piemonte operano oltre 4.000 macellerie; da tale dato si può intuire la particolare struttura del settore distributivo che, a fianco della crescita del dettaglio moderno (che si stima tratti almeno il 50% delle vendite al consumo), vede ancora persistere un ruolo importante del negozio tradizionale. Nel comparto, la cooperazione ha un ruolo complessivamente modesto; spicca la presenza del coalvi, struttura consortile tra allevatori della Razza Piemontese, che dispone di un proprio marchio garantito attraverso un sistema di regole produttive e controlli. Sono presenti tre Op, con un ruolo importante nell'erogazione di servizi e nel raccordo tra produttori e istituzioni, che risultano però scarsamente incisive dal punto di vista della concentrazione e della regolazione dell'offerta. Infine, il settore beneficia della presenza dell'Associazione Allevatori, organismo nazionale - dotato di sedi regionali e provinciali - con funzioni di servizio in alcuni ambiti tecnici specialistici. Specificità e tendenze Il comparto dell'allevamento bovino da carne è stato sottoposto, nel corso degli ultimi anni, all'azione di potenti fattori (quasi sempre negativi) che ne hanno messo a dura prova la saldezza e che hanno avviato processi di evoluzione strutturale tuttora in corso. I principali elementi che sono entrati in gioco possono essere così riassunti: • la dura selezione causata da ragioni di ordine fiscale (l'IVA zootecnica italiana è stata per alcuni anni - sino al 1996 - nettamente superiore a quel- 93