Ceris-Cnr, W.P. N° 8/2000 1. Introduzione Negli ultimi vent’anni le operazioni di privatizzazione si sono moltiplicate in tutto il mondo e in alcuni paesi (Gran Bretagna) sono praticamente concluse. Se si considera la realtà internazionale nel suo complesso, i percorsi e le motivazioni differiscono in misura consistente. Nell’Est europeo la privatizzazione rappresenta un aspetto della transizione verso l’economia di mercato. Quest’ultima comprende iniziative e rapporti assai più complessi della sola privatizzazione, poiché in tale contesto occorre superare l’assenza di concorrenza e di un valido mercato finanziario, la carenza delle istituzioni, di leggi e regole a tutela dei diritti di proprietà. Nell’Europa occidentale si sono manifestati fattori convergenti: la liberalizzazione, l’internazionalizzazione, l’impatto determinato dall’avvento dell’Unione Europea, il cambiamento tecnologico e le esigenze del bilancio statale hanno condotto la maggior parte dei governi a mettere in atto o a programmare cessioni al settore privato. In ogni caso, anche in tali economie, i tempi, l’estensione, la natura dei programmi variano in misura significativa e presentano differente credibilità [Bortolotti, Fantini, Siniscalco, Vitalini, 1997]. Paesi come la Germania, la Francia, il Portogallo hanno assunto un ruolo importante negli anni novanta, ma la Gran Bretagna presenta certamente l’esperienza più consolidata ed estesa. Il processo ha coinvolto imprese operanti nel contesto competitivo, quali i prestigiosi marchi automobilistici della Jaguar e della Rover, settori industriali legati alla difesa (British Aerospace e Royal Ordinance), all’energia (BP e Britoil), la compagnia aerea di bandiera (British Airways), il gigante dell’acciaio (British Steel), gli aeroporti nazionali e i servizi pubblici delle telecomunicazioni (British Telecom), del gas (British Gas), dell’acqua e dell’elettricità. L’Italia, per la maggior parte degli anni ’80, ha dimostrato molta cautela, mentre la svolta si è manifestata nei primi anni ‘90. Nel corso del 1990 è stata attuata una serie di misure, aventi natura civilistico-fiscale, atte a consentire alle banche controllate dallo Stato di configurarsi come società di capitali, mentre gli Enti Statali, quali ENEL, ENI, INA, IRI, sono stati trasformati in società per azioni e successivamente è iniziato il collocamento sul mercato, tuttora in atto. Le cessioni al privato hanno avuto molteplici ragioni: politiche e ideologiche, esigenze di cassa dello Stato, ampliamento del mercato finanziario, ma, più in generale, i programmi di governo considerano possibili miglioramenti di produttività [Zanetti, Alzona, 1999]. Per l’Italia è previsto un contributo all’ «…efficienza dell’intera 7