13-11-2008 15:14 Pagina 9 Si tratta di un impegno organizzativo che non deve essere sottovalutato. Il successo delle clausole nello stimolare la produzione di informazioni utilizzabili in seno al processo legislativo dipende molto dal modo in cui le assemblee si attrezzeranno al loro interno per elaborare le informazioni raccolte e per comunicarle ai soggetti interessati. Alcuni Consigli regionali si stanno già organizzando in questa direzione. In qualche caso si è deciso di costituire dei veri e propri uffici interni all’assemblea, che hanno il compito di curare l’attività di analisi e valutazione delle politiche pubbliche, dalla sua prima progettazione fino alla divulgazione dei risultati. Scelte di questo tipo sono state ad esempio compiute in Abruzzo, Basilicata, Friuli-Venezia Giulia, Toscana e in Lombardia, dove esiste un intero servizio consiliare interno dedicato alla valutazione. Clausole valutative: norme che attribuiscono un mandato esplicito ai soggetti attuatori della legge di produrre, elaborare e comunicare all’organo legislativo le informazioni necessarie a conoscere tempi e modalità d’attuazione della stessa legge, e a valutare le conseguenze che ne sono scaturite per i suoi diretti destinatari Queste esperienze di lavoro hanno reso chiaro come le competenze di stampo prevalentemente giuridico-amministrativo, in possesso della maggior parte del personale presente nelle assemblee, non sono da sole sufficienti ad affrontare le sfide cognitive legate all’obiettivo di valutare le politiche. Tanto che in prospettiva si può ipotizzare, così come avviene in molte realtà estere, l’inserimento di una specifica figura di analista di politiche tra i profili professionali operanti all’interno delle strutture assembleari. A questo scopo CAPIRe sta organizzando un corso dalla durata di I N F O R M A I R E S , A N N O L A VA L U TA Z I O N E 1 0 A N N I D O P O ( S E C O N DA PA R T E ) 1_128_informaIres_35 circa 12 mesi – una sorta di master – che mira a formare una nuova leva di analisti in grado di dare assistenza agli organismi politici impegnati nell’esercizio della funzione di controllo e valutazione. L’inizio del corso è previsto nel novembre del 2008. Gutta cavat lapidem Progetto CAPIRe è stato al centro di numerose iniziative (seminari, worskshop, convegni). Nel tempo ha prestato assistenza a diverse assemblee impegnate nella costituzione di strutture e uffici dedicati alla valutazione delle politiche. Ha contribuito allo sviluppo di nuovi servizi d’informazione2, che danno un primo segno tangibile di quanto si possa fare per rispondere alle esigenze conoscitive presenti negli organi legislativi. Una mole di lavoro considerevole. Ma dopo circa sei anni di questo intenso lavoro, è possibile dire che la scommessa iniziale sia stata vinta? Che il processo di institutional building partito dal basso – non imposto da un regolamento dell’Unione Europea o da una direttiva ministeriale, ma nato da un semplice corso di formazione – sia un’operazione riuscita? Insomma, che qualcosa stia davvero cambiando nel modo in cui le assemblee concepiscono (e vivono) la valutazione delle politiche pubbliche? Ovviamente per rispondere a queste domande non basta elencare il numero di statuti regionali approvati che citano la “valutazione” tra le principali funzioni dell’assemblea legislativa. Così come non basta fare riferimento alla quantità di clausole valutative inserite nei testi di legge; o ricordare l’insieme degli uffici consiliari costituiti e le prime analisi condotte da tali uffici. Si tratta di segnali positivi – incoraggianti certo – ma da soli questi risultati non sono sufficienti a dimostrare che le cose (che contano) stiano davvero cambiando. Difficile dunque dirsi pienamente soddisfatti: sono forse mutati alcuni presupposti di partenza, ma gli esiti ai quali il progetto mira sono ancora assai lontani da raggiungere. Pur nel suo piccolo, infatti, la missione del progetto era e resta molto ambiziosa: stimolare i policy makers (legislatori, membri degli esecutivi, funzionari pubblici, amministratori X I X , N . 3 5 , 2 In alcuni Consigli regionali si è diffusa la pratica di far circolare delle note informative sulle politiche adottate dalla Regione. Si tratta di documenti che riassumono in poche pagine lo stato d’attuazione della legge e i principali risultati da questa ottenuti. Le informazioni contenute in tali note sono per lo più tratte dalle relazioni preparate dalla Giunta in risposta al mandato informativo imposto dalle clausole valutative. Per una completa rassegna delle note pubblicate: w w w. c a p i r e . o r g / attivita/note_ informative. N O V E M B R E 2 0 0 8 9