RICORDO DI BRUNO FERRERO B runo Ferrero è mancato il 15 aprile 2006. Da molto tempo la sua salute era pessima. A Torino veniva di rado dal suo eremo in quel di Belluno, e anche i vecchi amici come me lo vedevano sempre meno. Il tema di una delle nostre ultime conversazioni è stato quello dei “talenti sprecati”, spreco che io gli rimproveravo. Bruno aveva infatti straordinarie capacità intellettuali, e grandi doti di organizzatore e di leader: ma nel suo carattere c’era qualcosa che lo induceva ad abbandonare clamorosamente ogni posizione conquistata. Avevamo cominciato insieme a fare ricerca sul campo come sociologi, ma lui aveva abbandonato presto ogni aspirazione di carriera accademica. In politica e nel governo locale aveva raggiunto presto posizioni eccezionali per un giovane nella gerontocrazia italiana, e sembrava destinato ad arrivare ancora più in alto quando aveva come al solito mollato. Ma non è di questi ricordi che voglio parlare ai lettori di “Informaires”. La ragione per cui questa nota mi è stata richiesta è che io occupo oggi un posto – quello di presidente dell’IRES Piemonte – che è stato negli anni ottanta quello di Bruno. E l’IRES è stato nella nostra biografia (ma anche in quella di molti ricercatori torinesi) un punto di riferimento costante. È difficile far capire oggi che cosa fosse per un aspirante sociologo (vale anche, ma un po’ meno, per gli economisti) l’IRES degli anni sessanta. A livello universitario le scienze sociali erano ancora poco istituzionalizzate: l’IRES era il luogo dove si faceva ricerca seria, con tecniche che allora ci apparivano raffinate; ma era anche il luogo dove la ricerca non era fine a sé stessa, dove la ricerca si legittimava sulla base della sua capacità di aiutare la politica nel raggiungimento di fini importanti, di fini relativi a quello che oggi chiamiamo “sviluppo locale”. In seguito l’IRES è rimasto importante, ma in un panorama degli istituti di ricerca che diventava sempre più ricco e articolato. Le sue vicende sono state cicliche, e uno di questi cicli è stato segnato dalla presenza di Bruno Ferrero, che ci si impegnò anima e corpo, lasciando tracce ancor oggi visibili. Quando sono stato nominato presidente dell’Istituto questo è ritorna- I N F O R M A I R E S , A N N O X V I I , N . 3 2 , D I C E M B R E 2 0 0 6 P P . 3 - 4