In conclusione, il problema al centro di ogni strumento di perequazione fiscale gestita I N F O R M A I R E S , A N N O RICERCHE rio. Un possibile esito di tali decisioni potrebbe, appunto, consistere in una ulteriore sperequazione dei potenziali di crescita di porzioni del territorio (anche un intero comune) oggetto della programmazione di area vasta. Infine, la perequazione di area vasta può essere sinteticamente espressa come compensazione della differenza tra la capacità di spesa e la capacità di entrata di ogni ente locale rispetto al complesso dei servizi da loro offerti. In pratica, basandosi sulla formula della spesa standard (e non di quella effettiva o storica), una perequazione finanziaria “normale” – organizzata e gestita abitualmente dal centro ovvero dalla regione o da entrambi i centri di potere, ancorché rivesta un carattere orizzontale – si sovrappone e si aggiunge a qualsivoglia altra perequazione o compensazione intervenga tra enti locali che entrino in una relazione data da politiche urbanistiche o di sviluppo territoriale condivise. da un livello sovraordinato rispetto ai singoli enti locali appare quindi quello dell’integrazione di questo strumento con le politiche urbanistiche o di sviluppo territoriale in atto. Alcuni casi di perequazione territoriale introdotti in alcune regioni italiane ed europee vengono portati ad esempio di come le complesse interazioni tra strumenti della pianificazione, obiettivi e ambiti territoriali d’impatto possano trovare un coerente sentiero d’implementazione. Rispetto a tutti questi ambiti problematici, le potenzialità di intervento innovativo da parte della regione in base alle nuove competenze previste dal Titolo V della Costituzione sono infatti rilevanti. L’individuazione di più precise linee di intervento richiede però ulteriori approfondimenti conoscitivi, in particolare per quello che concerne la stima degli oneri apportati dalla popolazione non residente alla città centrale e una valutazione approfondita dei possibili impatti dei nuovi meccanismi di compartecipazione alle basi imponibili per i comuni dell’area metropolitana. X V I I , N . 3 2 , D I C E M B R E 2 0 0 6 95