« Altre attività »; dall’altro si è aumentato l’Importo dell’utile di esercizio. Successivamente, se -ne è operato lo storno mediante l’inserimento della voce « Erogazioni stimate » tra le poste del riparto degli utili.
    In sintesi, queste operazioni hanno avuto lo scopo di mettere in evidenza l’importo effettivo dell’utile e l'ammontare delle riserve occulte costituite attraverso la sottovalutazione degli elementi dell'attivo. Esse tuttavia correggono soltanto in parte gli occultamenti operati dalle società.
    Questo per due cause. Da un lato non sempre le imprese iscrivono in bilancio l’intero importo delle rivalutazioni effettuate dal fisco; dall’altro, le cifre concordate con l’amministrazione finanziaria possono essere ancora lontane dalla realtà, sia per quanto riguarda l’ammontare complessivo deH'utile di esercizio sia soprattutto per quanto concerne l'importo dei suoi componenti. Non di rado avviene ad esempio che, nel ricostruire il reddito imponibile, vengano conteggiate daH’Amministrazione finanziaria spese incrementative o svalutazioni mai avvenute e 'l’impresa le accetti per nascondere altri e più consistenti occultamenti. L’approssimazione fiscale può così celare due errori, uno di carattere quantitativo e uno di carattere qualitativo.
    Per questi motivi si è ritenuto opportuno valutare il grado di attendibilità delle rettifiche fiscali e procedere, se del caso, alla loro correzione. In primo luogo si è studiata la situazione economico-finanziaria di ciascuna unità osservata, facendo uso di dati statistici extracontabili e di indicatori con essi costruiti. Sono state analizzate cioè le variazioni intervenute nel periodo nella produzione, nel valore aggiunto, nell'occupazione, nei diversi tipi di investimenti, insieme all’andamento dei risultati economici lordi e netti dei diversi esercizi. Inoltre si è tenuto conto degli eventi a carattere straordinario verificatisi all'interno dell'impresa (scioperi, incendi, costruzione di -nuovi stabilimenti, cessione di importanti attività, ecc.) e dei principali accadimenti economici del periodo (oscillazione nei prezzi delle materie prime e dei prodotti, provvedimenti del CIP, provvedimenti legislativi o delle pubbliche amministrazioni, ecc.).
    Questo approfondimento ha consigliato in molti casi di apportare ulteriori correzioni alla rettifica pretesa daM'amministrazione finanziaria e di pervenire così alla definitiva ricostruzione dei bilanci. Alcune volte si è giunti a risultati molto diversi: ove però sussistessero motivi di incertezza la rettifica è stata contenuta nei limiti di quella fiscale. Se permane quindi un margine di errore nei confronti dei dati reali, esso è sempre e solo per difetto.
    Va tenuto presente, infine, che l'utile risultante sia dalla -prima che dalla seconda rettifica differisce nettamente dal reddito -netto imponibile definito daH'ammimstrazione finanziaria. Non solo vi è difformità nei singoli criteri di valutazione, ma la natura stessa del primo è diversa da quella del secondo. Infatti alcuni componenti negativi di reddito aventi vera e propria natura economica di costi e da noi considerati tali,
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