Ricordo di Walter Santagata Non mi soffermo su questo perché vorrei invece por- Si sa che le introduzioni sono l’ultima cosa che in tare all’attenzione una periodizzazione delle politi- genere si scrive, a libro ultimato. Questa conclu- che culturali degli ultimi decenni, credo illuminante sione dell’introduzione all’ultimo libro di Santagata per molti aspetti, e che veniva presentata come una è densa e precisa. Possiamo essere certi che ha ri- successione di fasi ascendenti a elica. All’inizio il pa- flettuto molto per scriverla, è ben calibrata, tutte le trimonio culturale è stato inteso come “una bellezza parole sono pesate, in modo che tutti i fili potesse- che rinfranca e nutre il nostro spirito”, poi come “un ro essere alla fine allacciati in un insieme coerente. bene economico che arricchisce il nostro benesse- Facciamo attenzione. Perché è un punto di arrivo in re materiale”, poi “la base per lo sviluppo di molte cui sa bene di rendere esplicite anche forti tensioni: industrie creative”, e infine, oggi “un fenomeno che a quanto devono opporsi, quanto devono contro- migliora la qualità sociale”. Si tratta di una sequenza, battere, mediare, con proposte progressive reali- di un dispositivo analitico, che sarà anche in seguito stiche, l’agire politico e l’agire economico, sensibili utile per pesare bene, interpretare, orientare i cam- alla qualità sociale, perché questa possa rafforzare biamenti in corso. Notiamo che l’ultimo passaggio – le logiche della produttività, per la conquista dei “un fenomeno che migliora la qualità sociale” – è un mercati, e di uno sbocco economico per la cultu- contributo specifico e innovativo di Santagata, che ra? A un economista meno audace, o più pigro, le non si lascia scappare l’occasione di notare la sinto- sue affermazioni potrebbero anche apparire appe- nia fra questo punto di arrivo e la critica in corso del santite da contraddizioni insanabili. Ma non è così, Pil come solo misuratore di sviluppo, a opera fra gli perché con questa conclusione annuncia anche un altri di economisti come Stiglitz, Sen, Fitoussi. Si tratta forte e indispensabile impegno di azione per il cam- di una consonanza significativa. biamento sociale e culturale, che dovrà trovare le Inoltre, e questo è il punto cruciale e finale, la se- sue strade, che avrà i suoi costi, sconfitte e successi. quenza porta a una conclusione, chiara concettual- Al quale, questo è il punto, lui si è sforzato di dare un mente, ma che apre e, impegna insieme, a pratiche preciso quadro di orientamento. difficili. Seguiamo con attenzione quello che dice Riflettendo su questa conclusione, e riprendendo Santagata: “la fase economicista e gestionale delle quanto dicevo sul significato della cifra dell’eco- politiche culturali si conclude con quella dell’emer- nomia della cultura di Walter Santagata, ricostruita gere delle industrie creative. Tuttavia anche questo passo dopo passo nell’introduzione al suo ultimo li- recente sviluppo vede la creatività come un ele- bro, vorrei allora aggiungere l’impressione, oggi, di mento culturale che in definitiva rafforza l’innova- essere di fronte a una specie di testamento scienti- zione e attraverso essa le logiche della produttività, fico. A questo ovviamente non pensava, ma l’intro- della conquista dei mercati e di uno sbocco eco- duzione può suonare così, perché è probabilmente nomico per la cultura. Le industrie culturali creative l’ultima cosa che ha scritto, perché è ricapitolativa sono l’apice dello sviluppo della cultura in senso ed è proprio nel suo stile che quando sa di dire una economico. Ma la creatività pone anche una nuo- cosa seria, importante, non insiste a infiocchettarla va prospettiva: il suo impegno per aumentare la o vestirla di retorica. La dice con semplicità, in que- qualità sociale”. sto caso semplicità profonda, per stabilire un punto 10 I N F O R M A I R E S , A N N O X X V I , N . 4 7 , M A G G I O 2 0 1 5