Il LE ORIGINI DELLA LEGA INDUSTRIALE 1. L'associazionismo operaio è di vecchia data a Torino ed in Piemonte. Precedenti alle società di mutuo soccorso e di cooperazione, sorte dopo la promulgazione dello Statuto albertino, nelle quali si è voluto vedere la prima forma di organizzazione operaia moderna in Italia (1), sono superstiti unioni di tipo cooperativo ancora settecentesche, la cui vitalità si giustifica nel quadro della tarda fioritura delle corporazioni subalpine (2). In tutte queste varie forme di associazione predomina una impostazione moderata, ispirata agli ideali fabiani di una parte della borghesia locale, lontana da ogni presa di posizione politica ed anche sindacale in senso stretto. La costituzione della Camera del Lavoro, nel 1891, non segnerebbe nel giudizio di taluni (3) una svolta allo stato di quietismo, e quasi di passività, del proletariato torinese, il quale non sarebbe rimasto immune da un « certo costume di tolleranza civile », tipico di una civiltà « tranquilla, patriottica, fiera delle sue tradizioni di libertà, estranea alle convulsioni ed ai conflitti che già in altri centri segnano l’ingresso di masse di salariati nella vita civile e politica ». Certo la nascita del Partito dei lavoratori italiani (1892) è destinata a movimentare le acque anche a Torino, dove quasi subito (novembre dello stesso anno) si costituisce una sezione socialista. Una tale visione sembra però meramente strumentale, e cioè con l’aperta finalità di porre in rigida correlazione causale l’inizio di un'attività politica, la quale non potè ovviamente assumere ai suoi inizi una ampiezza rilevante, con il radicalismo dei conflitti sindacali e dello spirito di resistenza dei lavoratori. 31