LA RIORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA DI BRETTON WOODS
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base al quale l’aumento della disoccupazione non sarebbe stato una componente necessaria del meccanismo della bilancia esterna ».
     Riprende poi assai efficacemente: « Il problema è ancora dinanzi a noi. E’ parte del nostro problema di lungo periodo ».
     Così si introduce una distinzione. Si separa chiaramente «"quello che può essere fatto entro un paio d’anni » da quello, invece, che può essere fatto « in un più lungo periodo di tempo ».
     2. La RICOSTRUZIONE DI BRETTON WOODS A BREVE E A LUNGO PERIODO.
— Questa distinzione, per il mio lavoro, è di grande momento. Dovendomi, infatti, rivolgere ai colleghi economisti, ho l’obbligo di dire che nessuno di noi conosce come a lungo periodo sarà riformato il sistema di Bretton Woods, prendendo le mosse dal caos attuale. Ma non sarà neppure agevole procedere nella discussione dei problemi di Bretton Woods quando le questioni si limitano al breve periodo. Allorché si assume l’orizzonte dei prossimi due anni, suggerito da Sir Harrod (dagli Atti del Convegno di Santa Colomba, il 4 di settembre).
     Commentando le decisioni del presidente Nixon di metà agosto il Cigliana che, volta a volta, teneva con il Mundell dell’Università di Chicago la presidenza di quel raduno, elencò in una serie di interrogativi le questioni di breve periodo.
     Quali sono gli interessi economici e politici che hanno indotto i governi e le Autorità monetarie, a differire le soluzioni essenziali: quali appaiono oggi, dopo la brusca decisione degli Stati Uniti, di metà agosto?
     A questo interrogativo, ne segue un altro. Eccolo. Il dollaro è in una posizione di privilegio. E’ ad un tempo moneta riserva e mezzo di pagamento per transazioni internazionali... I mutamenti che sono intervenuti impongono di creare un nuovo sistema. Ebbene, « che cosa può essere fatto allo scopo di far sì che il sistema basato sul Fondo Monetario Internazionale » operi ancora in futuro?
     Terzo nucleo d’interrogativi. Dobbiamo aspirare ad un sistema ancora basato su di una sola moneta sovrannazionale, come ad esempio il dollaro ed a suo tempo la sterlina; oppure dobbiamo pensare ad una moneta creditizia, una sorta di diritti speciali di prelievo di nuova concezione (a garanzia internazionale); od infine dobbiamo tendere a « coalizioni regionali », ad esempio fra la CEE, la Gran Bretagna e talune economie asiatiche ed africane? Si può aspirare a scambi fra paesi europei dell’Ovest e dell’Est?
     Questi problemi, indicati nel Convegno del Monte dei Paschi (1),
     (1)   V. A., The Crisis of the Dollar and its Impacts on Italy and the World Economy - Convegno tenuto a Siena sotto gli auspici del Monte dei Paschi di