anni settanta, sospinta dal boom dell’industria mobilierà, sul quale costruisce una struttura solida pur mancando della spinta di un altro importante settore utilizzatore: quello dei prodotti in legno per l’edilizia. Anche le macchine per legno italiane conquistano il mercato con il prezzo, e sono ormai giunte a contendere alla Repubblica Federale il primo posto tra gli esportatori mondiali. Esse non hanno ancora raggiunto il traguardo del rovesciamento delle ragioni di scambio a favore dell’interno, ma stanno già esportando prodotti di maggior pregio, il cui prezzo medio per kg. supera quello delle macchine vendute sul mercato interno. Il divario temporale intercorso tra due sviluppi così simili permette di notare il diverso ruolo giocato dal costo del lavoro: esso era decisamente favorevole all’inizio degli anni sessanta, quando l’espansione dell’industria delle macchine per metalli potè giovarsi di un netto vantaggio salariale sul piano internazionale. Questa circostanza non si è più ripetuta con la medesima intensità a favore delle macchine per il legno; durante gli anni settanta fu essenzialmente lo slittamento del cambio a rallentare l’ascesa del costo del lavoro italiano in termini reali rispetto ai concorrenti. Questa diversità di circostanze induce a cercare anche in altri fattori la ragione dei successi competitivi delle due industrie. Colpisce il fatto che entrambe siano caratterizzate da strutture produttive assai più frazionate di quelle dei paesi concorrenti, da imprese più giovani, da impianti più recenti, e che di queste strutture si siano giovate per impostare politiche commerciali molto articolate. Va sottolineato che in queste industrie piccola dimensione di impresa non significa impresa marginale. La complessità della tecnologia richiede strutture stabili e manodopera qualificata, specie nella delicata fase del montaggio. Non significa neppure imprese disaggregate da operazioni di decentramento: la ricerca ha riscontrato una limitata incidenza delle lavorazioni affidate all’esterno. Piccola dimensione significa allora specializzazione, non tanto su singoli prodotti, quanto sulle fasi finali del processo, quelle appunto più delicate e più ricche. 8