L« Ente Nazionale dell1 Elettricità, che noi propugnarne, ricaverebbe dalia gestione delle aziende ora monopolistiche e dall’entrata in funzione delle nuove centrali da costruire, buona parte dei mezzi occorrenti per le nuova costruzioni.
         la'stessa rimunerazione parziale del capitale da investire si può ricavare - ed a più breve scadenza - dalle opere di bonifica, d’irrigazione e di trasformazione fondiaria, che assicurano una maggiore produzione quasi immediata«»
         Ci sono in Italia molte leggi e molti progetti tecnici relativi a bonifiche ed irrigazioni<> Ma non si applicano, perche i Consorzi di Bonifica sono composti dagli stessi proprietari terrieri che hanno interesse a sabotare l’applicazione ed a limitarsi a fare eseguire soltanto i lavori pubblici che valorizzine a spese del pubblico le loro proprietà private. Bisogna, dunque, sottrarre 18esecuzione di queste opere indispensabili ai Consorzi e deferirla all' Ente per la Bonifica, 1' Irrigazione e le Trasf orinazioni Fondiarie, che noi propugnarne, ed il quale si avvarrà dell’Opera Nazionale Combattenti - potenziandola - come delle Cooperative di altre associazioni«,
         Qui si tratta di sistemare a monte il regime delle acque, per prevenire le alluvioni ed immagazzinare ingenti quantità di acque, da utilizzarsi per produzione di energia elettrica e per irrigazioni. Si tratta,quindi, dì opere grandiose che solamente lo Stato può eseguire»
Ma nessuno vorrà pretendere che lo Stato esegua lavori di bonifica e di canalizzazione per le irrigazioni a spese del pubblico, per offrire gratuitamente ai latifondisti il maggior Calore che acquistano in tal modo le loro terre. I grandi proprietari debbono pagare. E qui, le grandi opere di risanamento economico si allacciano ad un’opera di giustizia sociale, facilitando la realizzazione della riforma agraria.
         Al latifondista lo Stato lascerà una parte della sua terra corrispondente al valore che l’intera estensione avev^ prima dei lavori di bonifica e di opere irrigue, l’altra parte la darà ai contadini in enfiteusi, in modo da garantirne la massima produttività. Il canone di enfiteusi dei contadini sarà versato all’ Ente Bonifica.
         In tal modo, tutta la società nazionale trarrà grandi vantaggi da queste opere, - che in alcuni casi decuplicano la produzione - senza recar danno a nessuno.
         Queste opere hanno una enorme importanza economica e sociale, e possono assorbire un grandissimo numero di disoccupati. Conviene, perciò, accelerarne al massimo l’esecuzione.
         Da discussione preliminare abbiamo appreso che il ritmo di questi lavori trova un limite grave nella mancanza di tecnici e di maestrali ze specializzate. Ma se questo può valere per l’inizio, noi propugnarne l’apertura immediata di corsi specializzati e di cantieri-scuola per maestranze perchè la formazione dei quadri di adegui ai bisogni del Paese.
        Quanto all’edilizia popolare, il cui Ente Nazionale proposto dovrebbe coordinare e potenziare l’attività degli organismi esistenti (INA™ Casa, Istituti Case Popolari, INCIS, Cooperative, ecc.) credo superfluo accennare. Ricorderò soltanto che al popolo italiano mancano T4 milioni
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