in algoritmi che esprimano funzioni delle composizioni patrimoniali o dei loro mutamenti. I due autori esaminano tre tipi di indicatori: gli indici di decomposizione, le matrici di transizione e le distanze vettoriali. Il massimo interesse sembra essere presentato dalle misure ottenibili attraverso le matrici di transizione, ma anche l’analisi della struttura patrimoniale in termini di distanze vettoriali possiede una particolare potenzialità informativa. Anche per questo lavoro squisitamente metodologico sono state effettuate applicazioni sul campione Mediobanca che hanno confermato l’importanza di lavorare su dati depurati dell’inflazione. Infatti l’intensità del cambiamento nei sottoperiodi esaminati appare sensibilmente diversa se misurata sui dati storici o su quelli rettificati. Gian Maria Gros-Pietro 9