modesto (2,4%) sia rispetto all’area nord-occidentale (2,7%) e sia rispetto all’intera economia italiana (3,%). In tale ambito il settore metalmeccanico, asse portante dell’economia piemontese, presenta uno sviluppo della produttività (0,98%) che è circa la metà di quanto conseguito dall’area nord-occidentale (1,84%) e nazionale (1,93%). A fronte di tale evoluzione, sorge la necessità di approfondire i temi dello sviluppo dell’economia piemontese tramite sondaggi più analitici volti ad individuare quali comportamenti e quali politiche di impresa abbiano contribuito agli andamenti descritti dalla sintesi macroeconomica. In tale direzione, avvalendosi di dati disaggregati è possibile tentare una migliore qualificazione delle caratteristiche dello sviluppo manifestatosi durante gli anni settanta tramite il supporto di numerose variabili quali: investimenti e relativi finanziamenti, volumi di produzione, struttura del processo produttivo e organizzazione dei fattori produttivi, saggi di profitto e di autofinanziamento. Partendo da tali presupposti, il CERIS ha dato corso ad una ampia ricerca con l’obiettivo di verificare tramite dati d’impresa le dinamiche manifestatesi nel settore metalmeccanico, uno dei più significativi nell ambito dell economia piemontese e più colpiti dal processo di ristrutturazione e di crisi occupazionale. Lo studio che segue raccoglie i risultati della elaborazione delle informazioni economico-finanziarie di circa cinquanta imprese metalmeccaniche operanti prevalentemente in Piemonte. Esse sono parte di un insieme più numeroso (circa 100 imprese), nell’ambito del quale sono state selezionate in base alla ampiezza della documentazione fornita dai dati di bilancio e dalle risposte a questionari integrativi. 1 - Struttura del settore e rappresentatività delle imprese esaminate Nel corso degli anni settanta l’industria metalmeccanica piemontese ha subito un significativo ridimensionamento degli occupati rispetto all’economia nazionale. L’incidenza degli addetti è infatti calata dal 21,2% del 1971 al 17,7% del 1981 (tabella n. 1). Ciononostante, nell’ambito regionale essa continua a mantenere una posizione priorita- 10