diminuisce la dimensione media delle zone ma tale diminuzione tende ad accompagnarsi anche ad una riduzione del livello di autocontenimento (aumentano cio• gli interscambi fra le zone). Ci˜ • particolarmente evidente, ad esempio, passando dall'articolazione secondo province a quella secondo aree programma. Tale regola peraltro non • sempre verificata, poichŽ • condizionata dalla forma e dall'estensione delle zone individuate in una certa articolazione spaziale, nonchŽ dal grado di interdipendenza spazio-funzionale esistente fra le zone stesse. E' questo il caso, come visto, dei sistemi locali Istat-Irpet i quali, pur avendo un numero di zone addirittura doppio rispetto a quella delle aree programma e delle unitˆ locali dei servizi, presentano un valore medio dell'autocontenimento di poco inferiore a queste. 2. In secondo luogo, dal punto di vista della consistenza demografica, emerge una notevole variabilitˆ fra le diverse zonizzazioni. Se per le articolazioni territoriali con 19 zone (le aree programma e le unitˆ locali dei servizi) la dimensione media (escludendo le zone interessate dal capoluogo regionale) • compresa tra 140 e 180 mila abitanti, per quelle con 50 zone (i sistemi del locali Istat-Irpet, le sezioni circoscrizionali per l'impego), nonchŽ per i distretti industriali, tale dimensione media scende a meno di 70 mila. 3. In terzo luogo, per tutte le zonizzazioni si pone il problema della collocazione del capoluogo regionale. Qualora lo si tratti insieme alla sua area complementare, come ad esempio nel caso delle aree programma o dei sistemi locali del lavoro Istat-Irpet, il peso sociodemografico della zona Torinese (oltre 1.500.000 di abitanti) diventa eccessivo, rispetto alle altre aree sub-regionali. Qualora, invece, lo si consideri a s• stante, come nelle articolazioni secondo unitˆ locali dei servizi e sezioni circoscrizionali per l'impiego, occorre accettare il fatto che le zone metropolitane abbiano (in conseguenza dell'elevato livello di interscambio con Torino) un valore del tasso di autocontenimento relativamente poco elevato (e comunque apprezzabilmente inferiore a quello delle altre sub-aree della regione). 4. Infine, per quasi tutte le articolazioni territoriali considerate, emergono, seppur in diversa misura, alcune incoerenze con i confini provinciali. Tali problemi sono particolarmente accentuati per i sistemi locali del lavoro Istat-Irpet e per i distretti industriali; lo sono, in misura meno marcata, per le unitˆ locali dei servizi; si pongono, esclusivamente in relazione alle nuove province, per le aree programma. Solo le sezioni circoscrizionali dell'impiego rispettano i confini delle province. 11