1. Carema, Quincinetto, Settimo Vittone e Tavagnasco che appartengono al sistema locale di Pont Saint Martin (Valle d'Aosta) e che sono stati attribuiti al sistema locale di Ivrea; 2. Briga Alta, appartenente al sistema locale di San Remo (Liguria), Alto e Craprauna appartenenti al sistema locale di Albenga (Liguria) che sono stati attribuiti al sistema locale di Ceva; 3. Camerana, Gottasecca, Monesiglio, appartenenti al sistema locale di Cairo Montenotte (Liguria) che sono stati attribuiti al sistema locale di Cortemilia; 4. Saliceto, Mombaldone, Merana e Spigno Monferrato, appartenenti al sistema locale di Cairo Montenotte (Liguria) e Pareto, appartenente al sistema locale di Masone (Liguria), che sono stati attribuiti al sistema locale di Acqui; 5. Castelletto Sopra Ticino, appartenente al sistema locale di Sesto Calende (Lombardia) che • stato attribuito al sistema locale di Oleggio; 6. Dernice, Fabrica Curone, Gremiasco, Montacuto, San Sebastiano Curone, appartenenti al sistema locale di Varzi (Lombardia) e Pozzol Groppo, appartenente al sistema locale di Voghera (Lombardia) che sono stati attribuiti al sistema locale di Tortona Merita ricordare che la metodologia utilizzata nella definizione di tale zonizzazione adotta come criterio principale quello dell'autocontenimento. Non sorprende, pertanto, che in questa zonizzazione il valore medio dell'autocontenimento (56%) sia solo di poco inferiore a quello delle aree programma (63%), anche se il numero di queste ultime • meno della metˆ di quello dei sistemi locali del lavoro. L'elevata numerositˆ delle zone si accompagna ad una significativa variabilitˆ delle dimensioni demografiche. Escludendo Torino (che concentra oltre 1,5 milioni di abitanti) si passa da zone con circa 150 mila abitanti ed oltre (Novara, Ivrea, Alessandria e Cuneo) a zone con meno di 10 mila (Crodo, Santa Maria Maggiore, Bene Vagienna, Cannobbio, Gavi e Bardonecchia). Come giˆ detto, il tasso zonale medio di autocontenimento della mobilitˆ, rispetto alla popolazione attiva • di circa il 56% (a fronte del 61% delle unitˆ locali dei servizi, del 63% delle aree programma e del 69% delle province) I valori pi• elevati (superiori al 70%) si registrano nelle aree di Torino, Biella, Alessandria, Alba e Cuneo. Valori particolarmente bassi (inferiori al 40%), si osservano a Cannobbio, Santa Maria Maggiore, Barge, Cerrina Monferrato e Gavi. I distretti industriali (25 zone), Tab.5, Tav.4 (Oltre a non ricoprire tutto il territorio regionale, alcuni distretti sono a scavalco dei confini provinciali). 9