sili. Tuttavia la flessibilità rimane limitata entro prodotti simili, mentre le caratteristiche del prodotto grezzo richiedono sempre la presenza di un operatore per introdurre nel calcolatore le correzioni relative.
e) Lavorazione del tubo
     Notevoli progressi sono stati compiuti nella lavorazione di tubi come il controllo elettronico, la movimentazione dei pezzi, l’integrazione di più macchine. Permangono tuttavia gravi ostacoli nel cambio delle attrezzature che richiedono ancora l’intervento umano.
2. Gli FMS per la lavorazione a deformazione
     Da quanto detto precedentemente appare evidente che è nell’area della cesoiatura/punzonatura che sono stati fatti i maggiori progressi in direzione dell’automazione flessibile. A partire dal 1975, ma soprattutto in questi anni ’80, si sono avute numerose realizzazioni di celle e sistemi flessibili per lo più per la lavorazione di lamiera di spessore fino a 8-10 mm., raramente per la forgia.
     Si tratta essenzialmente di impianti costituiti da un centro di punzonatura e da 1 o 2 macchine quali cesoie, presse piegatrici (pannella-trici) collegate fra di loro e con un magazzino pezzi da un convogliatore a rulli. In qualche caso sono usati carrelli filoguidati per la movimentazione dei pacchi di fogli lavorati dagli impilatori al magazzino pezzi finiti. Non molto diffuso è anche l’uso di robot o di bracci per la manipolazione dei fogli, poiché i costruttori preferiscono mezzi più semplici e meno costosi.
     Sistemi più ampi costituiti da più di 3 macchine sono abbastanza rari per le difficoltà di collegare fra di loro macchine con velocità e flessibilità differenti che impongono la costituzione di magazzini intermedi, la cui eliminazione costituisce invece uno degli obiettivi nell’introduzione dell’A.F. nelle lavorazioni ad asportazione. Sempre
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