contrario e quindi, per l'entità e l’irregolarità, non possono essere assunti come effetti di politiche imprenditoriali di intemalizzazio-ne/esternalizzazione né come il risultato di una maggiore o minore efficenza nell’utilizzo dei fattori produttivi,né, ancora, come possibile segno di variazione degli spazi di manovrabilità nell’area prezzo. Nei settori meccanico-impiantistico si evidenziano i limiti di significatività dei ratios collegati alla composizione del fatturato; nel nostro caso, l’indagine condotta tramite questionari ha permesso di appurare che le cause possibili di questo fenomeno sono così sintetizzabili: i) processi di intemalizzazione impropria condotti tramite operazioni di “concentrazione con decentramento” che comportano redistribuzione di valore aggiunto aH’interno della rete di aziende dello stesso gruppo. ii) assunzione di commesse per la fornitura di stabilimenti “chiavi in mano” per le quali si rende necessario un anomalo ricorso alla fornitura esterna. ih) deverticalizzazione intesa non come strumento tattico (fu così per la maggioranza delle imprese italiane negli anni 70), ma necessità organizzativa per raggiungere una maggiore flessibilità di produzione: talvolta anche le soluzioni avanzate di automazione flessibile non sembrano sufficienti ad ottenere un efficiente gestione custom oriented. Non meno problematica ( e viziata dai limiti su esposti) si presenta l'analisi della composizione degli acquisti tramite l'osservazione dell’andamento dei rapporti spese per prestazioni di servizi/fatturato e spese per prestazioni di servizi/ consumi. Come ricordato in altra parte di questo studio (Vitali, struttura ed evoluzione del settore par.6) i ratios su citati non possono essere assunti come coefficienti di terziarizzazione a causa delle variegate politiche di make or buy messe in atto. Anche se è accertato che le