— 9 Il tasso di accumulazione dell'economia italiana. 1.7. — Come si può determinare il tasso di accumulazione dell’economia italiana ? Rapportando da noi come altrove, le stime degli investimenti netti, in un anno, al prodotto nazionale netto di quello stesso anno. Si ottiene così un rapporto che, per l’Italia, nell’ultimo quinquennio, poco si discosta, anno per anno, dalla media dell’intero periodo (13,2 per cento). Il campo di variazione di questo rapporto è delimitato da un minimo a 11,1 (1952) e da un massimo a 15,4 (1955). Tabella 3 Prodotto nazionale netto ed investimenti netti (1) Prodotto nazionale Investimenti Tasso netto netti di accumulazione Anni (P) (¿k) (JkK ■ ioo) lire 1955 (2) lire 1955 (* 7 8 *) l p„ 10°) (miliardi) (miliardi) 1950 .......... 9.076 1.096 12,1 1951.......... 9.375 1.098 11,7 1952 .......... 9.736 1.085 11,1 1953 .......... 10.572 1.354 12,8 1954 .......... 11.026 1.557 14,1 1955 .......... 11.789 1.812 15,4 Media quinquennio 1951/1955 ....... 10.500 1.381 13,2 (1) Fonte: Istituto Centrale di Statistica. (2) Serie depurata delle variazioni nel potere d’acquisto della moneta come detto alla nota 2 vicjici x a v . a . > (3) Serie depurata delle variazioni nel potere d’acquisto della moneta in base all indice dei prezzi dei beni d’investimento, quale calcolato dal nostro istituto d’emissione (Banca d’Italia Relazione 1955, pag. 161). Badando, tuttavia, alla media aritmetica per l’intero periodo si può aggiungere subito che un tasso di accumulazione, pari al 13%, per cinque anni, è relativamente elevato (7). Esso avvicina il nostro paese, che pure funziona in regime di piena libertà, a quelli in cui la ferrea mano del potere politico può esercitare una esasperante compressione dei consumi. Ciò del resto è posto in luce dai dati studiosamente raccolti e pubblicati nella relazione dell’E.C.E. di Ginevra sulla Situazione Economica Europea per il 1955. (7) « I paesi industriali tendono ad investire dal 10 al 15% del loro reddito nazionale, al netto dei deprezzamenti » (Lewis, Theory, pag. 202). Tuttavia il saggio di accumulazione dei paesi sottosviluppati è ben inferiore a que- sta percentuale. Secondo i calcoli del Rosenstein-Rodan i paesi dell America latina hanno un saggio di accumulazione del 9% ; i paesi dell’Africa (escluso 1 Egitto) del 6% ; gli Stati dell’Asia meridionale (India, Pakistan, Ceylon) del 5% ; e Cina e Mongolia addirittura un saggio di accumulazione del 2%. Le stime, si ricorda, son basate su precedenti indagini delle Nazioni Unite e si riferiscono al 1950. (Cfr. : Rosenstein-Rodan, Fabbisogno, pag. 201).