I punti qualificanti di questi impianti possono essere così sintetizzati: - capacità di depurazione da 0,2 a 20 t di AV/ora; - funzionamento automatico; - produzione di acqua pura e quindi riutilizzabile; - limitato costo di investimento; - costo di esercizio contenuto. II processo di depurazione in questo caso consiste nel far affluire le AV in alcune vasche contenenti soluzioni alcaline per poi convogliarle verso polarizzatori magnetici. Nelle fasi successive le acque vengono sottoposte a filtrazione e ultrafiltrazione per mezzo di membrane e dopo un finissaggio finale vengono avviate allo scarico. È molto importante sottolineare che per il limitato costo d'investimento (mediamente pari a 50-150 milioni di lire) si prestano molto bene per gli oleifici di non grosse dimensioni. L'altro vantaggio è dato dal costo di esercizio che appare contenuto, secondo la stessa casa costruttrice esso è pari a poco più di 6.000 lire me, corrispondente a 30-40 lire per kg di olio prodotto. A conclusione di questa breve descrizione va posto in evidenza che secondo gli stessi produttori ciò che è importante nel valutare la convenienza non è tanto il costo dell'impianto di depurazione, che comunque viene affrontato con cospicui finanziamenti pubblici. Assume estrema importanza invece il costo di esercizio che incide pesantemente sulla redditività delle imprese olearie. Ciò implica che per aver successo di mercato le imprese produttrici di depuratori debbono impegnarsi a fare in modo che il costo di esercizio risulti il più basso ed economico possibile. Considerazioni conclusive Alla fine di questo studio, non si ha l'ambizione di aver esaurito l'argomento. Da quanto è stato esposto sono emersi alcuni fenomeni che meritano le dovute riflessioni. Non vi è dubbio che l'industria e la tecnologia olearia nazio- 49