Queste incidenze sono espresse per difetto non essendo comprensive degli alimenti per l'infanzia (considerati a parte e difficilmente classificabili così come sono forniti, fra i primi ed i secondi piatti), delle salse, dei condimenti, dei sostitutivi del pane e di altri prodotti che nel loro insieme pesano per un altro 11% circa del mercato. Voci che non sono mutate significativamente passando dal 1991 al 1992. Una ulteriore disaggregazione dei dati espressi in mdiardi di lire correnti e in quantità ha consentito di evidenziare i prodotti alimentari più comprati (Tab. 5), quelli a più alto tasso di sviluppo (rispettivamente negli intervalli 86-92 e 89-92) (Tabb. 6 e 7) ed i prodotti che si possono considerare in declino per gli stessi periodi, Tabb. 8 e 9, dai cui primi confronti emergono segnali interessanti (2). Seguendo le indicazioni di queste tabelle risulta che le voci che più contano rappresentano circa il 66% del mercato alimentare Nielsen e sono nell'ordine (Tab. 5), nella prima colazione il latte fresco e quello UHT (43% + 27% del raggruppamento), i biscotti (17%) ma i prodotti "emergenti" di questo raggruppamento sono i cereali preparati (Tabb. 6 e 7) che fra il 1986 ed il 1992 hanno aumentato le vendite nella misura del 23% in lire correnti contro, per esempio, il 9% dei frollini che in quantità sono cresciuti dal 4 al 6%. Il caffé tostato è invece il prodotto centrale (71% circa) delle bevande calde ed i suoi consumi sono tornati alti negli ultimi anni mentre gli "infusi" in genere seguiti dal thè deteinato sono le voci che appartengono alla classificazione delle bevande calde con variazioni percentuali annue più alte (34% i primi, 15% circa i secondi). La pasta di semola è la materia portante per i primi piatti (62% circa nel 1991, un pò meno nel 1990) mentre il riso in tutte le sue varianti rappresenta il 10% al massimo. Se si leggono a grandi linee i risultati cercando di conoscere come si comportano gli stessi prodotti quando hanno subito processi industriali migliorativi, si riscontra, per esempio, per i risotti in busta un'evoluzione del 33% circa misurata in valori assoluti, (2) Questi elenchi possono ampliarsi o ridursi secondo i significati che si vogliono attribuire ai fenomeni in osservazione (sviluppo, declino) e per un'analisi più mirata dovrebbero essere confrontati caso per caso esaminando il ciclo di vita delle proposte e/o delle marche all'interno di ciascuna tipologia. 98