LA SICUREZZA IN MARE Negli ultimi anni l'ambiente marino si è rivelato meno rischioso per gli operatori del settore, sono diminuiti gli incidenti nonché il numero di vite umane perse in mare. Gli imperativi d'obbligo per il futuro dell'industria cantieristica che sono la qualità e l'affidabilità si avviano ad acquisire nuovi significati in quanto legati da un lato al mezzo di trasporto-nave, e dall'altro al personale marittimo adibito alla sua gestione. Le conoscenze teoriche e l'addestramento pratico degli equipaggi vanno pertanto aggiornati continuamente; accertamenti effettuati dalle Compagnie di Assicurazione negli ultimi cinque anni avrebbero infatti stabilito che oltre il 70% degli incidenti in mare sarebbe da imputare al cosiddetto "fattore umano", conseguenza di un'insufficiente conoscenza del mezzo navale e della sua impiantistica sofisticata, e di una scarsa esperienza denunciata in molti equipaggi disponibili attualmente. Non meno importanti sono gli aspetti legati all'ottimizzazione a bordo dell'impiego dell'elemento umano: anche nella nostra marineria si comincia a parlare della possibilità di adottare dei modelli di organizzazione del lavoro, già peraltro utilizzati all'estero, che prevedano il ricorso a figure professionali non più solamente settoriali, ma bensì polivalenti, capaci di svolgere funzioni innovative nell'economia del sistema nave, e in grado quindi di allinearsi alle tendenze evolutive in atto nella tecnologia navale. Da questa breve premessa discende quindi la necessità di attuare degli interventi mirati, che consentano di migliorare la competenza professionale degli operatori del mare; ricordiamo in proposito che con il D.L. del 17/1/95 n. 10 si è voluto dare una risposta convincente a queste esigenze attivando una serie di 84