blici sono, tra l’altro, “difficilmente appropriabili dal singolo e facilmente appropriabili dalla collettività Vediamo in che termini ciò avviene, con un esempio che si riferisce, per ridurre la durata dell’intervento, al caso della formazione. Poniamo il caso che un imprenditore torinese, intelligente e lungimirante, che conosce l’importanza della qualità e degli altri fattori competitivi non-di-prezzo, decida di migliorare processi e prodotti investendo in formazione. Alcuni suoi dipendenti seguono i migliori corsi di formazione nazionali o intemazionali, magari relativi ad aspetti tecnologici o commerciali, magari spendendo milioni di lire per ogni corso. Una volta effettuato l’investimento, 1 imprenditore lungimirante si attende i ritorni in termini di maggiore efficienza produttiva, migliori prodotti, migliori tecniche di vendita, eccetera. Molto probabilmente tali ritorni non verranno mai contabilizzati, per il semplice motivo che gli addetti formati saranno indotti a cambiare azienda allettati da aumenti salariali offerti dagli altri imprenditori più o meno direttamente concorrenti. In questo modo, una qualsiasi delle centinaia di imprese locali presenti nell’area industriale vicino a quella esaminata potrà sfruttare 1 investimento in formazione offrendo un semplice aumento salariale (magari di cento o duecento mila lire mensili) all’addetto già formato, senza sobbarcarsi gli elevati oneri iniziali dell investimento (né i suoi rischi in termini di mancato incremento del capitale umano). Si tratta di un comportamento opportunistico, da free-rider, che solamente nel caso di beni pubblici, come la R&S e la formazione ottiene risultati quasi sicuri. L’esistenza di free-rider induce l’imprenditore lungimirante ad astenersi dall’effettuare investimenti in formazione, con ricadute negative sull’insieme degli imprenditori (perché anche i concorrenti non ricevono più, in questo caso, i benefici dell’investimento effettuato dal lungimirante, i cosiddetti spillover) e quindi sulla collettività (perché l’area diventa più soggetta alla competizione proveniente dai paesi in via di sviluppo, e quindi maggiormente esposta alle possibilità di delocalizzazione e deindustrializzazione). Solo se tutti gli imprenditori investissero più o meno contempora- /0J