• più sono limitate le dimensioni delle aree oggetto di studio, maggiori sono i problemi metodologici: si tende ad omogeneizzare le specificità locali sulla base delle aree amministrative per cui gli effetti locali si disperdono al di fuori dei loro limiti territoriali e spesso non vengono colti (Anseimo, Senn, 1999). Secondo Stame (1998) le cause del ritardo italiano nell’adottare le metodologie valutative sono essenzialmente di tipo culturale e organizzativo: anziché definire programmi, risorse e risultati chiari si tende a riformare tutto tramite leggi quadro e normative che il lento e disorganico sistema amministrativo italiano difficilmente riesce a tramutare in progetti. Inoltre, il rispetto della norma e la prevalenza del consenso prevarica il raggiungimento del risultato, non favorendo il miglioramento dell’efficienza degli interventi pubblici, per i quali si riscontra anche la tendenza a confondere valutazione con controllo e monitoraggio (Stame, 1998). Il punto sulla valutazione delle politiche locali per l’innovazione Anche passando a considerare più specificamente le politiche locali per l’innovazione l’esperienza valutativa risulta frammentaria, in quanto già a livello metodologico si incrociano obiettivi ed esigenze diverse: basti pensare alla necessità di valutare obiettivi generali di avanzamento delle conoscenze, difficilmente quantificabili, accanto ad obiettivi di sviluppo territoriale, identificabili invece da precisi indicatori (ad esempio il numero degli occupati in un’area o in un settore). In tale ambito la pur non ampia esperienza europea offre alcuni approcci che per comodità possiamo stilizzare in quattro livelli: • la valutazione del potenziale tecnologico di una regione o di un ’a-rea come base per l’impostazione dell’intervento di policy. Tale livello di valutazione ha avuto un certo successo soprattutto per l’interesse dimostrato dalla Comunità Europea, nell’ambito del IV Programma Quadro per monitorare la consistenza e le performance dei sistemi regionali di innovazione e sostenere le regioni nell’impostazione delle proprie politiche a favore dell’innovazio- ne