temporale (ex ante, in itinere, ex post) e procedurale (di programma e pluralistica) che possono tra di loro intersecarsi6. A seconda delle finalità e degli obiettivi sono state sviluppate diverse tecniche valutative che afferiscono in massima parte alla valutazione di impatto e di programma. La valutazione di impatto La possibilità di stimare correttamente i benefici reali attribuibili alla politica in valutazione è un’operazione particolarmente difficoltosa soprattutto in contesti nei quali operano contestualmente più provvedimenti. La difficoltà principale si deve all’identificazione della situazione in assenza di intervento, tale da evidenziare l’effetto netto attribuibile alla politica in valutazione e resistenza di precisi nessi causali riscontrati nel territorio. Sulla base della possibilità di individuare e verificare 1’esistenza di tali nessi si distinguono tre approcci alla valutazione: il metodo sperimentale, che richiede il controllo di tutte le variabili ed i fattori che possono influenzare la realizzazione del processo sperimentato; il metodo quasi-sperimentale, che rinuncia alla casualizzazione e identifica nel gruppo di controllo un gruppo di comparazione non interessato all’intervento, ma con caratteristiche simili al gruppo sottoposto all’intervento; il metodo non sperimentale, che analizza solo il gruppo sperimentale. In generale tutte le metodologie di valutazione di impatto tendono ad individuare una serie di indicatori che possono essere così classificati: • indicatori di realizzazione fisica che rivelano gli output del progetto, ossia gli effetti immediatamente conseguenti all’azione (numero di beneficiari, chilometri di strade, etc.); • indicatori di risultato che consentono di qualificare i dati relativi alle realizzazioni fisiche e finanziarie attraverso l’analisi del- 6 Per una puntuale rassegna dei metodi valutativi si veda C. Striato, Rassegna ed analisi dei metodi per la valutazione delle politiche regionali, Atti del convegno La valutazione delle politiche di riequilibrio strutturale, Milano, Università Bocconi, 10 maggio 1999. 33