120/130 piccole e medie imprese, per ricostruire quali sono le politiche della formazione e delle risorse umane praticate dalle imprese, i tipi di profili richiesti e le modalità con cui le imprese reclutano e/o ricostruiscono le competenze loro necessarie. Allora vi illustro il contenuto del lucido, con quanto è emerso dal-Tindagine. I comportamenti tipici dell’impresa sono i seguenti: 1) l’impresa investe solo lo stretto necessario in formazione, 2) la formazione è sul lavoro - cioè gli imprenditori hanno una visione estremamente focalizzata della formazione, che sottovaluta il background culturale, 3) l’impresa pensa alla formazione come ad una azione da gestire con le sole sue forze. Le piccole/medie imprese non investono in formazione, o investono lo stretto necessario e forse ancora meno. C’è una cultura degli imprenditori, dei titolari delle imprese, che privilegia l’apprendimento sul lavoro e sottovaluta molto lo spessore delle competenze, il ruolo delle conoscenze, della formazione; su questo ritornerò perché è un argomento di grande rilievo che fa parte della cultura degli uomini d’impresa, soprattutto piccola, però a volte già di dimensioni significative. C’è anche una grande distanza dell’impresa da attori pubblici, dalla scuola, dai servizi e dai centri di formazione. Ad esempio si rileva una piccola minoranza di imprese che, dichiarando una assoluta mancanza di figure qualificate necessarie, ha poi dei rapporti con i centri di formazione professionale sul territorio, che peraltro esistono. Tutto questo, queste politiche di breve periodo delle imprese, radicate negli orientamenti culturali e nelle caratteristiche del contesto descritte, portano a soluzioni sub ottimali. II risultato di queste politiche è chiarissimo: non favoriscono la competitività e le potenzialità di innovazione. Si rinuncia all’assunzione immediata delle figure qualificate necessarie nel 40% delle imprese, secondo una indagine di Federpiemonte di qualche tempo fa. Anche perché la ricerca di lavoratori qualificati avviene nelle modalità artigianali che conosciamo, attraverso reti di conoscenze, che assolutamente non sono la via migliore per ottimizzare la ricerca di competenze. D’altro canto la strategia di formazione delle compe- 50