Gli incentivi alle piccole e medie imprese per l’innovazione e la qualità sono stati uno dei principali aiuti regionali alla competitività delle imprese e costituiscono un presupposto per lo sviluppo di specifiche aree territoriali. Le regioni italiane in questo frangente si sono dimostrate particolarmente attente e tempestive nel formulare forme di sostegno. Infatti, la legge 41 del 1990 della Regione Lombardia è stata la prima in Europa ad intervenire a favore della qualità, ma gli stessi obiettivi sono stati rapidamente recepiti anche da altri legislatori regionali. Nell’ambito delle leggi già operative per l’innovazione e la ricerca, o tramite nuovi provvedimenti, è stato individuato nello sviluppo della qualità totale un’ulteriore opportunità per il miglioramento dei processi produttivi, della produttività e della competitività. Il fatto che con la stessa legge regionale sia possibile finanziare processi innovativi o di miglioramento qualitativo è un ulteriore testimonianza del valore sinergico delle due opportunità di sviluppo. Pur nella ristrettezza degli stanziamenti a disposizione in molti casi le agevolazioni regionali hanno raggiunto risultati significativi, riuscendo localmente ad imprimere una accelerazione negli investimenti in qualità da parte delle imprese. Dalla prima legge a favore dell’innovazione e della qualità nelle piccole imprese, legge 9 del 1984 del Veneto, sono trascorsi oramai 14 anni. Alcune regioni, soprattutto del Mezzogiorno, solo ultimamente hanno provveduto a formulare interventi similari, ma oramai in tutte le regioni italiane è possibile trovare almeno uno strumento di sostegno in tal senso. Nell’ambito degli strumenti di politica industriale adottati dalle regioni italiane le modalità agevolative utilizzate rientrano tra gli incentivi di tipo finanziario e non potrebbe essere diversamente visto l’impossibilità per le regioni di adottare incentivi fiscali o per il lavoro. Gli incentivi presi in considerazione dal legislatore regionale sono in genere quattro: i finanziamenti agevolati, i contributi in conto capitale, i contributi in conto interesse e, solo di recente, i prestiti partecipativi. 36