sibili di politica industriale hanno riscontrato la carenza di un effettivo potere normativo e di risorse finanziarie a disposizione4. Tale situazione, comunque, non ha impedito che nelle politiche di sostegno alle piccole e medie imprese alcune regioni riuscissero progressivamente a proporre e deliberare una serie di interessanti e apprezzate iniziative e, nel contempo, a maturare competenze e professionalità in grado di favorire lo sviluppo locale. Il fattore principale che ha favorito la nascita delle politiche industriali delle Regioni si deve essenzialmente all’Unione Europea e al principio di sussidiarietà verticale introdotto nel trattato di Maastricht. Gli incentivi alle PMI (ed al nord anche alle imprese artigiane) per l’innovazione e la qualità sono stati tra i principali aiuti regionali alla competitività aziendale ed allo sviluppo di specifiche aree territoriali (ad es. distretti, zone di reindustrializzazione). La tendenza iniziale è stata quella di evitare sistemi di incentivazione a pioggia, preferendo interventi di tipo selettivo e qualificato. Già nelle prime leggi regionali, parallelamente all’innovazione di processo, viene favorita la progettazione e l’introduzione sul mercato di nuovi prodotti e servizi, tramite finanziamenti agevolati al fine di favorire l’accesso al credito alle PMI in una fase congiunturale caratterizzata da elevata inflazione e tassi di interesse sensibilmente maggiori rispetto alla grande impresa. Dagli anni ‘90, con il sostegno alla qualità totale (ulteriore opportunità per il miglioramento di processi produttivi e competitività) è stato ampliato anche l’oggetto dell’agevolazione. In particolare le regioni italiane hanno prontamente formulato appropriati strumenti di sostegno: la legge 41 del 1990 della Regione Lombardia è stata la prima in Europa ad intervenire a favore della qualità, seguita a ruota da altri legislatori regionali. Le politiche regionali si pongono ora anche obiettivi di riequilibrio finanziario tra debiti a breve e debiti a medio e lungo termine e di ampliamento degli strumenti finanziari a disposizione delle PMI, 4 Le Regioni italiane sono infatti inserite in un modello di finanza derivata dal bilancio dello Stato con fondi a destinazione vincolata e senza alcuna forma di autonomia impositiva. 28