supposto (attraverso la creazione di una rete di comunicazione al proprio interno e con i fornitori) di un radicale cambiamento nel modo di fare business, non è il caso che anche le imprese italiane prendano seriamente in esame l’ipotesi di un cambiamento nei modelli di catena del valore tuttora seguiti? Terzo spunto di riflessione Essendo assodato che la crescita dell’economia USA (che per la prima volta nella storia recente prosegue ininterrottamente da quasi nove anni, più precisamente dal marzo ‘91, data della privatizzazione di Internet da parte della National Science Foundation, senza accompagnarsi ad inflazione) ha il suo segreto nel fatto che dietro ad essa c’è lo straordinario miglioramento della produttività e dell’efficienza del lavoro originato dai massicci investimenti effettuati nelle nuove tecnologie, che consentono di introdurre un moltiplicatore di velocità negli scambi di beni e di servizi e di produrre “su misura” delle esigenze del consumatore, e dalla riscoperta di modelli cooperativi nelle relazioni industriali, perché - come chiosa al riguardo Federico Rampini su La Repubblica del 9 febbraio scorso - sotto la spinta delle nuove tecnologie non riscoprire la centralità del fattore-lavoro (e sviluppare quindi coerenti strategie al riguardo) anche in un paese come il nostro dove le grandi aziende lamentano incessantemente rigidità ed alti costi, e sottobanco elemosinano sgravi e aiuti pubblici? Quarto spunto di riflessione (suggerito da Carlo De Benedetti in occasione di un recente intervento a Torino sui problemi della “nuova economia”). Seppure sia indubitabile che siamo di fronte ad una vera e propria rivoluzione trainata dall’impatto delle tecnologie Internet based, non c’è il concreto rischio che le leggi tradizionali dell’economia possano ancora tornare a farsi rispettare, soprattutto per quanto riguarda una brusca inversione del ciclo di crescita dei valori finanziari? Senza fare del catastrofismo, osserva De Benedetti, le analogie con gli anni ’20 fanno impressione: anche allora il ciclo economico era 87