Le cose da fare sono evidentemente molte e su più livelli: migliorare la visibilità dell’università e degli enti di ricerca, diminuire il grado di burocratizzazione negli accessi ai programmi di ricerca, adeguare l'istruzione e la ricerca alle specializzazioni dei singoli territori. Qui c’è un paradosso dentro il paradosso, l’Italia è conosciuta a livello internazionale per i suoi distretti industriali, ma quando andiamo ad analizzare la capacità innovativa di queste aree, vediamo che i distretti industriali mancano di quel collante, di quella integrazione con la formazione avanzata e la ricerca in grado di trasformarli in sistemi innovativi locali. In questo ambito c’è molto da fare soprattutto a livello di intervento regionale rimasto finora anch’esso ancorato a tipologie di intervento tradizionali per di più limitate dalla scarsa disponibilità di fondi: l’evoluzione in atto grazie alla legge Bassanini dovrebbe consentire un salto di qualità nelle politiche regionali per l’innovazione pur rimanendo la politica scientifica di competenza statale. Dalla ricerca condotta dal Ceris apparentemente non c’è molto da fare in termini di finanziamento, nel senso che le imprese conoscono molto bene gli strumenti di finanziamento, per lo meno qui al nord, perché le associazioni industriali, le camere di commercio hanno fatto in questi anni dei grossi sforzi per far conoscere i provvedimenti di legge a favore delle imprese; non stupisce quindi rilevare che un numero elevato di imprese ha utilizzato gli strumenti normativi più semplici come la “Sabatini” e la “Tremonti”, ma anche, soprattutto all’interno della meccanica strumentale la legge 46. Tuttavia il giudizio che viene dato dagli imprenditori sulla politica industriale, sull’intervento pubblico è negativo. Negativo evidentemente perché ci sono ancora problemi nell’accesso (ad esempio la 46 solo a partire dagli anni ‘90 ha avuto qualche segnale di facilitazione per le piccole imprese), ma soprattutto credo si debba sottolineare che la maggior parte delle imprese avrebbe comunque fatto quegli investimenti o quei progetti di innovazione anche senza la presenza di finanziamento pubblico. Tale finanziamento del resto arriva quando tutto è già stato fatto e diventa una sorta di premio per l’impresa che si è sottoposta ad un certo iter burocratico: 19