un'ulteriore quota di spese del Ministero dei Trasporti nell'ipotesi di
devoluzione pressoché totale delle competenze.
Sul fronte delle entrate, le basi imponibili connesse più o meno
direttamente al settore dei trasporti possono diventare un "buon" veicolo
di finanziamento delle Regioni. Abbiamo visto come i tributi legati più o
meno direttamente ai trasporti assumano i requisiti richiesti dalla teoria
per il finanziamento di enti locali di area vasta come le Regioni.
Ovviamente si tratta di un finanziamento generale e non di scopo. Non si
può infatti sostenere che quello che si raccoglie attraverso l'imposizione
sui trasporti debba andare esclusivamente a beneficio di interventi nel
medesimo settore; ciò non toglie che in futuro una quota dell'imposizione
non possa essere finalizzata ad un miglioramento complessivo del
sistema di mobilità regionale; ad esempio l'addizionale regionale sulla
benzina potrebbe essere destinata al miglioramento del sistema viario
regionale, così come avviene in alcuni stati negli Usa1.
Nell'attesa di queste trasformazioni istituzionali, che
probabilmente avranno una gestazione particolarmente difficile, il
suggerimento che si può dare è quello di cominciare ad attrezzarsi "come
se" queste funzioni, sia in termini di spese che di entrate, fossero sul
punto essere trasferite. Le politiche dei trasporti richiedono un forte
coordinamento intergovernativo, finalizzato alla definizione di modelli
cooperativi, attraverso strumenti flessibili come le conferenze dei servizi
e gli accordi di programma, attrezzandosi per riuscire ad interloquire in
maniera autorevole a livello tecnico con aziende come le Ferrovie dello
Stato. La costruzione di un quadro informativo dettagliato sui
programmi di investimento di tutti i soggetti pubblici che operano nel
campo dei trasporti a livello regionale ed il suo monitoraggio potrebbe
costituire una prima iniziativa sperimentale per l'attuazione del Piano dei
trasporti. Proprio nella predisposizione di questo rapporto ci siamo resi
conto dei notevoli vuoti informativi sulle politiche di spesa a livello
regionale.
Passando al fronte delle entrate non si può sottacere che gli uffici
tributari regionali sono in buona parte da costruire, e nello stesso tempo
vanno impiantati legami organici con gli altri uffici tributari dello Stato e

1Nel provvedimento collegato alla legge finanziaria per il 1996 è previsto il trasferimento
alle Regioni di una quota dell’accisa sulla benzina (350 lire al litro) erogata sul territorio
regionale (art. 3); viene anche soppressa l’addizionale regionale all’imposta erariale di
trascrizione al PRA, trasferendola alle Province.

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