IN MARCINE AL «PROGETTO DI PROGRAMMA» GIOLITTI ( ) di Ferdinando di Fenizio 1) Chi parla, consigliò, in una di queste nostre sedute, quando stava per iniziare l’attività dell’Ufficio del programma, di concedergli un più ampio periodo di tempo, rispetto a quello previsto e che si conclude fra giorni nel prossimo luglio. Argomentava, infatti, che i pochi mesi a disposizione sarebbero stati del tutto insufficienti alla redazione di un programma ragionevole e ben ancorato ad uno o più modelli econometrici, positivi e normativi. Non sembra che i fatti abbiano dato torto a questa tesi. In sostanza oggi, sul finire del giugno ’64, è presentata soltanto a questa nostra Commissione la prima parte del progetto di programma per il quinquennio 1965-69; mentre la seconda parte, la quale accoglie fra l’altro il «modello generale di sviluppo» che garantisce la coerenza di tutta la programmazione; la seconda parte, che reca indispensabili precisazioni concernenti il programma stesso (esemplifico: questioni attinenti alla finanza pubblica e pertanto alla incentivazione; problemi di politica industriale per i rami detti « strategici » ; assetto territoriale ; politica attinente al credito a medio termine, ecc.) è rinviata, nella trasmissione ai membri della C.N.P.E., ad un secondo tempo. La prima affermazione, dunque, che deve essere avanzata di fronte a questo documento è la seguente: esso non permette nessun giudizio a suo riguardo. Tanto più che, come si vedrà, i dati che quivi sono contenuti sono scarsissimi; non ne è dimostrato il fondamento; e spesso sono sostituiti da proposizioni qualitative. Nonostante questa generale riserva, si avanzano alcune critiche che inducono a riflettere sull’opportunità di dare alle stampe, nel momento congiunturale che stiamo attraversando, questo stesso documento; il quale può essere inteso non soltanto come fortemente rinnovatore della struttura economica italiana attuale: ma in parecchi particolari, come sovvertitore di quella struttura, animando il pessimismo che già serpeggia. 2) Il « nostro documento » (e questa espressione virgolata servirà d’ora innanzi a designare per l’appunto il Progetto di programma di sviluppo economico per il quinquennio 1965-’69 testo provvisorio, giugno 1964) ripete innanzi tutto la vecchia tesi che il programma quinquennale non ha il compito di occuparsi dell’azione congiunturale', e spesso questa tesi è accettata come un espediente semplificatore. (*) (*) Testo dell'intervento del prof, di Fenizio alla seduta del 27 giugno 1964 della C.N.P.E. — 625