Le industrie e le banche
                 Attorno alla principale tesi di Guido Carli, sull’attuale situazione monetaria e creditizia, non aggiungeremo una sola parola, dopo quanto fu scritto, anche su queste colonne. Vogliamo invece soffermarci su una delle principali indagini, che sostengono quella sua tesi.
                 Durante il ’62, vi fu, com’è noto, un ricorso eccessivo delle industrie al credito bancario; e, fra l’altro, per le non facili condizioni del nostro mercato dei capitali. Quali rami di attività, tuttavia, attinsero risorse creditizie, in maggior copia, lo scorso anno? E quali, con minor profitto collettivo?
                 Per rispondere a questa domanda, il governatore concede poche indicazioni e per di più contro voglia (per esempio, trattando del credito all edilizia, nelle zone di Milano e di Roma; credito che giudica eccessivo). Il giudizio ultimo, quivi, spetta infatti al governo od al capo della programmazione. Ma, al primo interrogativo (quantunque esso sia stato arduo, per il fitto intreccio dei rapporti interaziendali) si cerca invece di rispondere, utilizzando un nuovo sondaggio che riguarda cinquecento società od enti, aventi almeno un fatturato di 1,5 miliardi di lire, all’anno. Questi enti furono innanzitutto raggruppati per rami di attività: una ventina. Poi, per ciascun ramo, si manifestò sia l’indebitamento globale verso le banche a fine 1962 (concetto fondo); sia l’incremento dell’esposizione netta durante il 1962 (concetto flusso).
                 Ecco che cosa s’ottiene. Il gruppo delle aziende censite (che accoglie quasi tutte le grandi imprese italiane e buona parte di quelle di media grandezza) aveva a fine ’60 debiti complessivi, verso le banche, per 630 miliardi. A fine ’61, quest’indebitamento globale era salito a 781 miliardi di lire; a fine 62 a 1221 miliardi. Cosicché, esprimendo con una cifra pari a 100 1 indebitamento globale del ’60, si ottiene un indice a 124 per quello a fine 61, nonché un indice a quota 173, per quello a fine ’62. Ciò offre una prima misura,
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