Capitolo III
MOBILITA' DEI LAVORATORI E MERCATO DEL LAVORO EUROPEO: LE IPOTESI E LA REALTA'
Una delle domande più diffuse, di fronte alle prospettive di rimozione di tutti i residui ostacoli alla mobilità delle persone nell'ambito della Comunità europea, riguarda senz'altro gli effetti che da ciò deriveranno sui pro- -cessi di effettiva mobilità di lavoratori tra un paese e l'altro, al fine di trovare un'occupazione difficilmente reperibile in patria o di cogliere opportunità più vantaggiose offerte altrove. Naturalmente, a seconda dei punti di vista e dei problemi da cui muove chi pone la domanda, si mette maggiormente l'accento sui vantaggi che una maggiore mobilità può comportare, sia in quanto valvola di sfogo per problemi irrisolti di disoccupazione, sia in quanto veicolo di soddisfacimento per fabbisogni di personale che non trovano adeguata corrispondenza da parte dell'offerta locale Oppure si sottolineano i rischi che l'accresciuta concorrenza da parte di lavoratori esteri può comportare, sia per le condizioni d'impiego e la forza contrattuale dei lavoratori dipendenti locali, sia per le condizioni di esercizio di mestieri e professioni autonome, precedentemente protette da rigide barriere all'entrata stabilite dalle specifiche organizzazioni ed ordini professionali di ogni singolo stato.
Ciò che dalla gran parte degli interventi sembra dato comunque per scontato è che un sostanziale aumento della mobilità tra i diversi paesi europei avrà luogo dopo il 1992 e che tali flussi, correlati alle differenze nella condizione demografica dei diversi paesi, siano correttamente inquadrabili nella categoria dei processi migratori per motivi di lavoro, lo stesso genere di processi (pur con notevoli differenze di composizione e di condizioni) che tanta' parte hanno avuto nel favorire lo sviluppo dei maggiori paesi della Comunità nel corso degli anni "60, limitando nel contempo la sovrabbondanza di persone in cerca di lavoro nei paesi meno favoriti.
Può pertanto risultare utile ripercorrere le linee delle più recenti riflessioni comunitarie a questo riguardo, nell'ipotesi che ciò che ne emerge porti per un verso a ridimensionare e per un altro a meglio definire la na-
39