settoriale e professionale della forza lavoro, ma se tutti concordano sul fatto che mutamenti vi saranno, sulla loro direzione e sulle loro caratteristiche si trova nuovamente una forte articolazione di giudizi e previsioni. Al di là delle osservazioni ormai ovvie sulla riduzione del peso occupazionale dell'industria a vantaggio dei servizi, e delle attività di trasformazione e manipolazione diretta di materie e materiali a vantaggio delle attività di controllo dei processi e di raccoltaimmagazzinamento-trasformazione-gestione e trasmissione di informazioni, è possibile anche a questo riguardo distinguere un orientamento che sottolinea come espansione dei servizi non significhi principalmente espansione di servizi particolarmente qualificati, e che sviluppo di attività "legate" alle nuove tecnologie, in tutti i settori, non implica necessariamente che si tratti di attività altamente qualificate o comunque a maggior contenuto di professionalità. Si sostiene infatti che le tecnologie, in particolare l'automazione e l'informatizzazione, possono certo indurre un passaggio da lavoro manuale a lavoro non manuale, ma nello stesso tempo possono assorbire ed assegnare alle macchine i contenuti di professionalità del lavoro umano, ridurre i tempi di apprendimento dei compiti e limitare nettamente l'autonomia e la discrezionalità di chi li svolge. A chi sostiene queste tesi si contrappongono, con molta energia e maggior risonanza sui mezzi di comunicazione di massa, i fautori di un approccio "ottimistico", secondo i quali l'innovazione comporterà comunque, anche nei casi in cui riduce l'occupazione, un aumento del contenuto professionale delle attività di coloro che resteranno, cui sarà richiesto/offerto un più elevato livello di conoscenze generali sul processo produttivo e lavorativo e sui vari compiti ad esso connessi, consentendo/richiedendo di assumere una combinazione delle specializzazioni professionali tradizionali (l'esempio che si fa spesso in Italia è quello del "meccatronico", insieme di meccanico-elettricoelettronico) ed altre nuove, necessarie per il controllo, regolazione e manutenzione delle macchine automatiche, oppure per l'espletamento di compiti di coordinamento e direzione di attività lavorative diversamente definite e organizzate. E ciò mentre in tutti i settori si determineranno fabbisogni consistenti di personale per nuove attività, mestieri e professioni prima inesistenti, legate alle innovazioni e generalmente ad elevata qualificazione. Ci sembra così evidente che sull'argomento degli effetti delle innovazioni tecniche sulla occupazione e sulla professionalità esiste fra 10