notare un'entità di tutto rispetto. I ricavi dei produttori risultano da qualche tempo penalizzati da prezzi di vendita ben meno sostenuti che in passato, a causa soprattutto delle difficoltà neU'immettere vantaggiosamente sui mercati esteri gran parte della produzione.
      Il mais, pur con un calo di superficie (fenomeno che va collegato a difficoltà di semina per il maltempo), ha totalizzato un 6% di granella in più rispetto all'anno precedente. La merce da mercato non ha spuntato quotazioni di rilievo, essendosi i prezzi dapprima elevati di poco rispetto alle basse posizioni di partenza, e registrando poi per il nuovo raccolto un netto peggioramento, dovuto anche in questo caso alla sovrabbondanza sulle piazze internazionali e alla conseguente concorrenzialità del prodotto di importazione.
      Tra i cereali minori, va segnalato l'arresto del ritmo di incremento dell'orzo, sia a Causa di una contrazione della superficie del 3,4%, e sia per l'andamento stagionale poco favorevole ad alte rese, per cui la produzione si è ridotta di oltre il 21 per cento.
      Nel settore ortofrutticolo (che presenta non poche note negative), il sottocomparto orticolo ha rivelato cedenze sia di superficie (-2,8%) che di produzione (-6,7%); e inoltre, durante l'emergenza seguita all'arrivo       della  nube radioattiva, discreti
quantitativi sono andati perduti per difficoltà ad accedere ai centri di conferimento dell'AIMA. Alcune produzioni di cui si è avuto abbondante raccolto hanno attraversato fasi critiche di commercializzazione e, nel complesso, soltanto per poche specie si sono registrati prezzi soddisfacenti.
      Delle altre produzioni erbacee e foraggere, quelle di foraggio verde hanno avuto un ulteriore calo sia per quanto riguarda le superfici che (e ancor più) i quantitativi raccolti: mentre per le prime è evidente un sia pur lieve spostamento di preferenza verso altre colture (soia), per i secondi ha influito la carenza di precipitazioni sui tagli estivi e autunnali. Si sono peraltro rivalutati i prezzi, com'è consueto in situazioni di relativa carenza.
      E' proseguito il boom della soia, che si compendia nell'ultimo anno in un quintuplicamento sia della superficie che del raccolto. Con l'avvio a soluzione della crisi bieticolo-saccarifera si è mostrata in ripresa la barbabietola da zucchero, che ha recuperato superficie (+18% circa) ed entità di produzione. Buona è stata la produzione di piante officinali (anche sotto l'aspetto qualitativo), ma il mercato continua purtroppo a penalizzare i produttori, che trovano insufficiente riconoscimento dei crescenti costi di produzione
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