prodotto e di processo, che ne determinano il grado di competitività. Nel contesto delineato è stata inquadrata l’evoluzione del gruppo FIAT, considerandone le strategie di mercato, le modificazioni tecnologiche, la ristrutturazione dei rapporti con i fornitori, il crescente impegno in attività non automobilistiche, la rilocalizzazione delle strutture produttive. È stata poi effettuata una valutazione di sintesi dell’incidenza del settore sull’economia nazionale e regionale, in termini di dinamica del valore aggiunto industriale, di occupazione, di evoluzione dei consumi delle famiglie, di bilancia commerciale, di spese in attività di ricerca e sviluppo. Un’attenzione particolare è stata rivolta ad evidenziare il ruolo crescente di attività a valle del settore automobilistico, quale la commercializzazione ed i servizi di assistenza e riparazione, anche per la loro importanza in termini occupazionali. Infine sono state evidenziate le politiche settoriali relative all’industria automobilistica, definite a livello comunitario e nazionale, ed è stato individuato lo spazio di opportunità di intervento pubblico concernente le politiche del traffico. OSSERVATORIO DEMOGRAFICO TERRITORIALE LJ attività continuativa di osservatorio demografico territoriale si è articolata, co-I me per l’anno precedente, lungo tre linee di lavoro: a. gestione dell’archivio storico-previsionale della popolazione comunale, disaggregato per sesso ed età. In questa linea, oltre alle consuete attività «routinarie», si è eseguito: — il raccordo tra l’archivio IRES e le informazioni ISTAT più recenti; — una sistemizzazione delle procedure modellistiche e gestionali; b. sviluppo del modello demografico delle famiglie. A prosecuzione del lavoro già iniziato nel 1986, si sono analizzate le variazioni intervenute nei modelli familiari in Torino e Piemonte in conseguenza di cambiamenti nei parametri demografici; c. sviluppo dell’archivio socio-demografico. Lo scopo principale della realizzazione di un database degli indicatori socio-demografici consiste nel mettere a punto una metodologia sufficientemente solida che consenta di reperire, riorganizzare e rendere disponibile un insieme di dati attualmente alquanto frammentario, disperso ed eterogeneo. Sulla base dell’impianto logico-funzionale del database, i cui contorni erano già stati definiti nell’anno 1986, è stato possibile, durante il 1987, realizzare su personal computer un sistema (prototipale) di organizzazioine e gestione di questo insieme di dati. ESAME CRITICO DELLE FONTI SULL’OCCUPAZIONE IN AGRICOLTURA La ricerca trae lo spunto dalla constatazione che l’occupazione in agricoltura varia a seconda della fonte esaminata e consta di tre parti, che concernono rispettivamente: 1) esame critico, con particolare attenzione, ai limiti di ordine metodologico, dei dati relativi all’occupazione, quali emergono dagli ultimi censimenti della popolazione e dell’agricoltura, e della rilevazione campionaria ISTAT delle forze di lavoro (R.F.L.). 5 Ciò ha permesso di individuare le cause che hanno determinato una sensibile sottovalutazione del fenomeno occupazionale da parte del censimento demografico e della R.F.L.; 2) descrizione dell’occupazione agricola, secondo la classificazione tipologica delle aziende agrarie, il tipo di attività prevalente delle persone che lavorano nelle aziende ed il numero di giornate lavorative annue in agricoltura; 3) descrizione dell’occupazione nelle aziende marginali (quelle cioè che producono un reddito lordo standard inferiore a 8 U.D.E.), come approfondimento dei temi trattati nelle prime due parti. La ricerca ha messo in evidenza la grande diffusione di occupati nelle aziende con reddito lordo standard inferiore a 8 U.D.E. (pari a 9.512.000 lire) ed ha quindi portato un contributo all’analisi della marginalità economica in agricoltura. Questa presenta un’ampia distribuzione sul territorio regionale ed appare collegata soprattutto ai fenomeni di patologia fondiaria. RAPPORTO SULL’OCCUPAZIONE PUBBLICA IN PIEMONTE 1987 biettivo del rapporto è quello di delineare le principali tendenze del mercato del lavoro pubblico a livello regionale. Il lavoro è stato realizzato per conto dell’Assessorato regionale al lavoro in quanto in base all’ultimo contratto collettivo dei dipendenti degli enti locali la Regione è tenuta a creare una sorta di Osservatorio regionale sul pubblico impiego. In esso sono stati aggiornati i principali dati sulla dinamica e sulla struttura del pubblico impiego, articolata per comparti, a livello regionale e provinciale. Oltre ad informazioni secondarie del Ministero del Tesoro e dellTSTAT esso si è avvalso di una fonte nuova tratta dagli archivi degli iscritti presso gli Istituti di previdenza del Ministero del Tesoro, sinora utilizzata solo dall’I-RES e dall’IRPET. ATTIVITÀ DI RICERCA E DI OSSERVATORIO