RICERCHE grandezze demografiche stanno invece ad indicare un declino irreversibile. IL TURISMO Per quanto concerne il turismo, è facile notare una situazione dualistica che vede da un lato Acqui Terme con la sua consolidata tradizione termale e, dall'altro, il resto della vallata, caratterizzata in questo campo più da aspirazioni o aspettative, che da effettive e consistenti iniziative in atto. L'altra faccia del turismo è data dalla possibilità di valorizzare le notevoli bellezze paesistiche della Valle, che peraltro non ha consistenti tradizioni turistiche, con l'eccezione della Valle Erro 6 che però fa parte della fascia allargata in una posizione, per di più, molto decentrata rispetto all'area-problema della Valle Bormida. IL PROBLEMA DELL'ACCESSIBILITÀ Le amministrazioni locali sottolineano la necessità di rompere l'isolamento del territorio e di migliorare la rete delle comunicazioni interne. In effetti i problemi della Valle sono, per questi aspetti, assai critici e rischiano, se non risolti, di aggravarne ulteriormente le già precarie condizioni economiche. I problemi riguardano le comunicazioni con la Liguria e con l'Albese ed un più agevole inserimento negli assi autostradali della Padania; ma anche la viabilità all'interno del territorio presenta numerose lacune, che accentuano l'isolamento di alcune parti di esso ed impediscono un maggior grado di connessione fra i centri. L'AMBIENTE II quadro delle condizioni ambientali di quest'area appare ovviamente caratterizzato dal perdurante inquinamento che ha origine a Cengio. L'agricoltura e il turismo sono i due settori maggiormente colpiti. In particolare, mentre per il turismo si può parlare soprattutto di potenzialità frustrate, per l'agricoltura si deve invece denunciare un danno, in alcuni casi determinante ed irreversibile, sul tessuto produttivo in atto, che ha reso marginali aree che, almeno in parte, avrebbero probabilmente avuto un destino diverso. A questi danni si possono aggiungere gli effetti dell'inquinamento sulle risorse idropotabili, che causano disagi alle popolazioni ed obbligano le amministrazioni locali a rifornirsi presso fonti più lontane con considerevoli aggravi di costi. In ogni caso, se è del tutto ovvia l'esigenza di risanare l'ambiente, il problema consiste piuttosto nel come giungere a tale risultato: se attraverso la cessazione dell'attività inquinante, oppure mediante l'adozione di misure che rendano compatibile il proseguimento dell'attività produttiva, contenendo l'inquinamento entro soglie accettabili. Il problema, così posto, sembrerebbe essere di natura prevalentemente progettuale, consistente nell'esigenza di una verifica della fattibilità tecnica ed economica del risanamento delle attività produttive in atto, al fine di stabilire in modo certo la compatibilità ambientale dell'azienda. Questa, in caso positivo, dovrebbe comunque essere sottoposta ad un processo continuo ed efficace di monitoraggio che controllasse sia l'effettiva applicazione che i risultati delle misure di risanamento. In realtà, i problemi che una simile impostazione sottende sono assai più complessi, sia sul piano operativo, che sotto l'apparentemente più semplice profilo conoscitivo. Essi sono il frutto di un lunghissimo periodo di degrado incontrollato le cui conseguenze, sul piano fisico sono date da un dissesto ambientale che potrebbe essere riportato a proporzioni accettabili solo se, oltre alla cessazione dell'inquinamento di «esercizio», fossero approntate concrete misure per il risanamento dei siti più contaminati. Si tratta perciò di interventi obiettivamente difficili (si pensi, ad esempio, ai problemi suscitati dal «percolato»), i cui risultati, anche nell'ipotesi più favorevole, sarebbero percepibili solo dopo un certo periodo. Infine va segnalato il problema idrogeologico che può, a buon diritto, essere considerato come il più grave problema ambientale della Valle dopo quello dell'inquinamento idrico. LA QUALITÀ DELLA VITA La qualità della vita, intesa come entità del benessere materiale della popolazione, è stata oggetto di valutazione, sulla base dell'esame congiunto di alcuni parametri, in parte già presi singolarmente in considerazione per lo studio di aspetti specifici di questa ricerca. I risultati dell'indagine pongono in evidenza un'elevata incidenza di situazioni di «emarginazione socio-demografica» rappresentate da quei comuni in cui sono particolarmente elevati gli indici di senilizzazione della popolazione e bassi gli indici di natalità. Un altro aspetto può essere rappresentato dal benessere economico: il reddito medio degli abitanti è inferiore a quello relativo alle tre province del Piemonte meridionale, a sua volta inferiore alla media regionale. I. CONSIDERAZIONI FINALI Valutazioni più calzanti sui problemi e le prospettive del territorio in esame vengono effettuate nel corso delle sintesi per subarea del lavoro, in quanto la variabilità di situazioni riscontrate esige considerazioni interpretative e conclusive articolate per sottoinsiemi territoriali. Quanto è stato appena osservato è uno degli elementi che portano a configurare il quadro interpretativo di quest'area in termini, essenzialmente, di marginalità. Delle due ipotesi di lavoro assunte all'inizio di questo studio, quella che spiega il disagio socioeconomico del territorio attraverso ragioni di isolamento, che avrebbero gradualmente portato ad una situazione di emarginazione socioeconomica, appare come la più forte. L'inquinamento ha avuto peraltro una parte importante nell'accentuare tali processi, ma soprattutto laddove si presentavano le carenze strutturali di partenza più adatte a propiziarli. Dove invece si sono manifestate virtualità positive di sviluppo, il tessuto socioeconomico, almeno finora, ha retto, sia pure in condizioni di crescente conflittualità con una condizione ambientale sempre meno accettata per i suoi costi umani. II costo dell'inquinamento non comprende infatti solo le voci relative al suo impatto diretto sul sistema produttivo locale, ma anche le esternalità negative che esso genera sulla qualità della vita. Fra l'altro va ancora ricordata la viva preoccupazione, tuttora oggettivamente non placata, per possibili riflessi dell'inquinamento sulla salute umana. VAL BORMIDA RICERCHE