IL PARCO NAZIONALE DEL GRAN PARADISO (PNGP): studi preparatori per il piano socio-economico L'interesse dell'IRES per i parchi naturali e le aree protette in generale data da lungo tempo. L'Istituto ha svolto ricerche su alcune realtà locali e analisi su tematiche di carattere più ampio sui rapporti tra aree protette e realtà socio-economica. Un'attività di ricerca è in corso sui sei comuni del versante piemontese del Gran Paradiso: Ceresole, Noasca, Locana, Ribordone, Ronco e Valpra-to Soana. L'area dei sei comuni piemontesi rivela, soprattutto se comparata con l'analoga zona nel versante valdostano, caratteristiche in parte legate all'appartenenza regionale e in parte specifiche. Più in particolare si rivela come una zona caratterizzata da marginalità socio-economica e tuttavia interessata da un consistente flusso turistico. Queste due caratteristiche sono fra loro compatibili se si osserva l'elevata incidenza del fenomeno delle seconde case sul totale delle presenze turistiche. Si tratta di un tipo di turismo di scarso rilievo per lo sviluppo locale rispetto ad altre tipologie di fruizione turistica o ad altre tipologie residenziali. In generale sembra di poter notare un utilizzo del "fattore parco" ai fini delle attività economiche, ma anche della vita sociale locale, inferiore alle potenzialità. L'accessibilità appare difficile al di là delle condizioni morfologiche e ambientali del territorio. Tutto questo si traduce, più che nella compressione dei redditi dei residenti, in altri elementi che caratterizzano la condizione di marginalità socio-economica, quali soprattutto la scarsità di risorse umane in quantità sufficiente per dar vita ad autonomi processi di sviluppo locale. La situazione demografica e socio-economica locale non appare in grado di trovare al proprio interno le forze per autosvilupparsi. Occorre elaborare una serie di iniziative che consentano di realizzare quell'insieme di attività economiche che devono integrarsi con le iniziative strutturali definite dai diversi enti che agiscono sul territorio. Il coinvolgimento delle popolazioni locali è un punto di decisiva importanza per la crescita dei territori all'interno e limitrofi al PNGP. Senza una cosciente politica di sviluppo concordata e partecipata dalla popolazione locale, il parco non potrà realizzare un vero sviluppo economico. Nei colloqui con gli amministratori pubblici dell'area si è riscontrata una sostanziale unitarietà nei progetti più rilevanti fra PNGP, comuni e Comunità Montana. Questo è sicuramente un buon punto di partenza, ma è necessario sviluppare maggiormente la comunicazione delle iniziative con la popolazione locale, attraverso uno strumento di informazione interno che porti a conoscenza degli abitanti tutte le idee e le possibilità per l'economia locale che il PNGP può proporre. Occorre mettere in campo un progetto di sviluppo che indichi, fra l'altro, attraverso una attenta ricerca storica e di mercato, tutte le attività di tipo ecocompatibile che potrebbero svilupparsi non soltanto nei comuni